22 Badcn 29 ottobre. Tutta la giornata di ieri si raccontava qui, come cosa certa, clic la citt<à era tutta chiusa, e lutti si lusingavano, che avessero chiuse le porle per impedire al proletariato di entrare, che quindi al primo comparire delle truppe si sarebbe resa — quanti'invece da tutte le notizie di quest’oggi risulta chiaramente, che anche la città vuole difendersi, e che questa mattina dalle mura anche della città facevano fuoco sul militare. 11 popolo si batte pure con moltissimo coraggio. Best 26 ottobre. Nella seduta della Camera ungherese di ieri, il presidente annunzio alla Camera clic la vanguardia dell’armata ungherese, che ha passato la Leilha, ha attaccalo gli avamposti nemici e gli ha sbaragliati. ■ fossili li ha dichiaralo che per la fine del mese avrà in armi -150,000 uomini. 2 Novembre. A’ MONSIEUR LE GÉNÉRAL COMANDANT LES TROUPES DE LA GARNISON DE VENISE. Mestre, ol octob. -1848. Le soussigné Général de brigade commandant les troupes impériales à Mestre se fait E honneur de prier Monsieur le Général comandant les troupes de la garnison de Venise de bien vouloir lui faire connaître le sort des prisonniers faits dernièrement dans l’affaire qui a eu lieu a Mestre, en spécifiant les officiers et constatant ceux qui son blessés dans le but de les mettre à même de recevoir de la part de leurs telles lettres ou sommes d’argent que l’on pourrait desirer de leur laire parvenir. MITIS, Général. AL SIGNOR GENERALE COMANDANTE LE TRUPPE IMPERIALI A MESTRE ^enesiaj 1. novembre -184S. Signor generale, À riscontro del vostro foglio del 51 ottobre, mi affretto di farvi conoscere che i prigionieri austriaci fatti dalle truppe italiane sotto i mici ordini nella giornata del 27 ottobre furono c sono qui raccolti e trattenuti nei modi più conformi all’umanità ed alla generosità dell’onor militare. Gli ufficiali, in numero di cinque, cioè i capitani llorrescovicb Giuseppe, G ree il Pietro, Streglitz Giuseppe, c i lenenti Ilund barone Enrico, e Branwoschi Giorgio son tenuti liberi nelle caserme, nè si risparmia disposizione alcuna acciò, comportabilmente con le circostanze, riesca loro mcn duro il peso deila cattività. Quanto ai feriti, di cui vi rimetto l’unito elenco, furono essi trasportali negli ospedali, dove vengono loro prodigate le stesse cure che a"soldati italiani. Voi potrete in ciò riconoscere i dettami di quegli umani sentimenti che non vanno mai disgiunti da una causa onorevole.