dG9 Ministero costituzionale che conserva i portafogli quando ne è dichiarato indegno da tutto un popolo. — 11 granduca di Toscana, questa larva di principe senza denari o senza eserciti, bandisce una Costituente che non sarà mai accettata dagli altri principi i quali per gelosie dinastiche non vollero neppur federarsi Ira loro. — Venezia, sentinella a\anzata di libertà, lece e ia sforzi supremi per conservare alla indipendenza italiana 1 estremo asilo. Ma Venezia in questa lolla gigante nella quale dovrebbe battersi contro le forze di un Impero, è abbandonala dall'Italia che le largheggia soltanto parole, e a \enezia se non verranno meno la perseveranza e il coraggio, verranno meno le forze.—Venezia dall il Agosto è sola in campo alla difesa dell’onor nazionale; ma \enczia è depauperala di mezzi. _ Venezia, che tutto trae da terraferma, ha interrotte le comunicazioni da tanti mesi, e cento e cento famiglie che pure agiatamente \i\cano, sono ora ridotte all’ultima miseria e quasi più non possono nascondere la vergogna del mendicare. — Venezia getta 17 milioni in moneta di carta. L’Italia applaudisce allo sforzo magnanimo, e non riconosce e non accetta con pronta, unanime e pubblica dichiarazione la moneta di cai la. Il Lombardo-Veneto saccheggiato, oppresso dall’insolente vincitore, generosamente insorge in qualche punto, getta un grido ai fratelli d oltre liei-no; quel grido, come eco, ribatte al di la del fiume e come eco si spegno. L’insurrezione è vinta e sofiocata per mancalo soccorso, e le popolazioni pagano il fio del santo ardimento. Ecco il miserando spettacolo che oggi offre 1 Italia. . E la mediazione? — La Francia per causa delle doppiezze del ministero Pinelli, pelle grida del partito repubblicano, cominciò a sospettare a sè avversa coi tempi la formazione di un regno forte nell alta Italia. L’Inghilterra, questa naturale alleala dell’Austria, non trova il suo conto nel disgregare dall’Impero amico le sue più beile e più ricche provincie, e se stesse in lei, il sagriftzio italiano sarebbe di già consumato. Bastido giorni sono dalla tribuna francese, ravvolgendosi nelle solile ambagi, pronunciò bensì nuovamente la mistica parola uffruiichisseiìwul, ma disse ancora essere state interrotte le pratiche delia mediazione dai fatti di \ienna e doverlesi riprendere allorché quelli sedati. Quindi un prolungamento, una perpetuazione di sciagure per questo paese infelice. ISoi Lombardo-Veneti abbandonati o negletti da tutta l’Europa clic con egoistico sguardo osserva le nostre sventure, potressimo noi trovare un mezzo che valesse a sanarle recidendone il corso? Nell'anno 1815 il Napoleonide Eugenio Beauharnais avrebbe dovuto reggere quel regno d’Italia che ricostituito dal di lui padre, riconosciuto dall’Austria e dalle altre potenze continentali, doveva alla pace generale, secondo i trattali, formare una sovranità indipendente. I Lombardi allora sagrificarono inavvedutamente alla questione di persona la questione di principii, e perchè non ailezionali al principe Eugenio mandarono una deputazione all imperatole Francesco coli’ofTcrla del loro territorio. Francesco I. rispondeva all’offerta col dettare la legge del vincitore. — Adesso quel principe che pur segnava la sua vita di una fase gloriosa non è più, e seco lui moriva il suo primogenito nato in terra italiana e ad essa devoto. Bimane Massimiliano marito ad una figlia dello czar delle Russie. Si sa die 1 imperatore ¡Nicolo