437 alti a procurarle fonli di lucro e di risorsa! — Venezia, che por se, col suo commercio, e collo sfogo all’estero delle sue importazioni e prodotti industriali, può soltanto validamente difendersi dal suo più potente nemico, dalla crisi monetaria. Questa Città, che portando il suo tradirò ad un punto più elevato ed aumentando l’esportazione dei suoi manifat-turati, può ancora trovare qualche sorgente di lucro e di profitto, trova a sè chiuse quasi interamente queste benefiche vie per le disutili ed improvvide disposizioni della Commissione Annonaria. — Egli è ben deplorabile, che il potere di questo alto Dicastero agisca, mostrando di non aver neppure i necessarii elementi per bene condursi nella sua importante e delicata mansione. — Egli è deplorabile pure, che adatto contrarie le sue forme a quelle, che spcttansi al ceto mercantile, col quale deve stare in continuo rapporto, inceppino, e difficullino le operazioni commerciali, ritardandone inutilmente il loro corso, od impossibilitandone l’effettuazione. Io non entro minimamente nei dettagli, che m’indussero a questa mia spiacevole comunicazione, ma francamente e coscienziosamente ripeto, clic il potere di quella Commissione, si conduce nei suoi giudizi! senza avere le norme occorrenti, e le necessarie cognizioni per ottenere dal suo-istituto quell’utilità e vantaggio pubblico, che a buon diritto il paese doveva aspettarsi. Ignaro il più delle volte, esso potere, dei reali depositi della nostra piazza, privo delle materiali cognizioni sulle specie dei vari generi, che vengono importati; più ancora sugli usi, a cui possono servire si appoggia, per esempio, ad una riferta qualunque, che un articolo che ’secondo le sue lontane e logiche vedute, servir possa a qualche pubblico bisogno, manchi o scarseggi. Quantunque questo difetto a qualche singola specie puramente si riferisca, o quantunque l’articolo non sia minimamente abile ad interno uso, od utile applicazione, viene pure egli ciò nonnostante a proibirne l’esportazione in generale, ed il povero commerciante trovasi nella dura necessità di non potere esportare non solo quelle tali specie, che sovrabbondano, ma quelle ancora che non sono atte per qui a realizzazione di sorta. Con questa misura non utile, se non prudentemente e saviamente applicata, non vietisi a niun vantaggio o pubblico soccorso. Si danneggia invece a grado sensibile l’interesse di molli che non potendo realizzare le loro fatte importazioni, non possono per conseguenza fruirne dell’utile effetto, e costringonsi poi molti commercianti ad una forzata inazione, a ciò indotti soltanto per non correre il rischio di dover far servire le loro nuove importazioni ad incagli fi-nanziarii o ad abbellimento dei loro magazzini. Ognuno può ben di leggieri immaginarsi qual grave danno, e sempre più grave, e sotto molti-plici aspetti, ne ridondi al commercio di Venezia la continuazione di un sistema così’ irragionevole, così arbitrario, così precipitato. Ognuno può farsi una chiarissima idea del languore e della meschinità, a cui porte-rebbesi il nostro traffico qualora le misure e divieti d’esportazione dell'Annonaria non venissero posti a delle riforme prudenti, a delle necessarie eccezioni. — E diffatti, quale estero negoziante potrà far transito per Venezia delle merci che ad altre parti volesse far pervenire, se al loro arrivo vengono poste nel paese in sequestro, e non se ne permette 1 esportazione perehò possono servire ad usi lontani ? Qome potranno conti-