7 Dicembre. Tó 3 AI PERUGINI. Concittadini ! La guerra dei Re è finita; ora comincia quella del Popolo, che sarà polente e longanime, come fu potente e longanime il desiderio operoso di libertà davanti alle proscrizioni ed ai patiboli. Concittadini ! Noi corriamo da questa memorabile Venezia, forte ora da se, allo Stato Romano, per combattervi i nemici esterni ed interni. Venite! Un generoso di Perugia moriva a Cornuda, come muoiono i forti, col grido di Viva Italia sul labbro. Voi giuraste vendicarlo; vendicherete insieme l’onore della Nazione che Dio ha creata una e libera. Sono nostre armi il pugnale di Bruto e la spada di Ferruccio : quello ai traditori della patria; questa ai barbari. Concittadini venite! Salviamo l’Italia: dovessimo tutti morire per lei: dovesse questo bel paese rimanere un deserto, ove però non apparisse altra vestigio degli stranieri, che mucchia informi di cadaveri e fi’ossa. I PERUGINI che militano nella Divisione FERRARI. ~ Dicembre. Articolo estratto dal Giornale romano la Pallade ilei 27 novembre 1848 N. 405. Un sovrano a cui abbiamo le mille volte tappezzate di fiori e di '"azzi le vie che dovea percorrere; un sovrano a cui abbiati! levalo archi trionfali, bandiere di esultanza, corone di gloria e monumenti di ricordanza; un sovrano il cui nome, come parola di vita e di salute, abbiam ‘‘•segnato a ripetere con religiosissimo culto fino ai più idioti abitatori .campi, alle tenere lingue della età infantile; un sovrano a cui non era ••ala lira che non consacrasse la sua melodia, non ardente intelletto che "°n gli sciogliesse il suo inno; un sovrano insomma, a cui non una città le§ina, ma sibbene tre milioni di sudditi tessevano una catena di trionfi, " cui mille città, mille templi ardevano gl’incensi, come a benefica divi-"dà che fosse discesa alla redenzione della calpestata stirpe dell’ uomo : •bene questo sovrano, questo Pontefice, questo Vicario di Cristo in terra Sl e stancato, noiato, fastidito del rispetto de’suoi sudditi, dell’amor dei jSu°l figli, della pietà de’suoi fidi: egli ha potuto obliare in un punto e c leste di due anni, e gli sforzi e i sacrifica di migliaia di cittadini per (jj diario e glorificarlo come il messo da Dio, e gli omaggi e i plausi 1 tutte le lingue, e la fede c i giuramenti di lutti i cuori: egli ha po-110 Passare si rapidamente dalla gioia alla tristezza, dalla carità al dispetto, dalla gratitudine alla dimenticanza, dalla dolcezza di padre alla «verità di giudice, dal seno de’figli all’amplesso dei rinnegati, dal seg-b'° ^ pellegrinaggio.