31 nostro Cielo, che non possano invendicati gl’insulti e i tradimenti dello Straniero. — Soldati! vedete i frulli dell’amore dell’ordine e della militare disciplina; vedete i miracoli della libertà! Marghera, li 21) ottobre l848. Viva l’Italia! Viva l’unita’ d’Italia! // colonnello Zajibeccari. — i—rarn— -- 3 Novembre. AL GOVERNO ED AL POPOLO. Corre fondala voce, voce che mor tilica ed avvilisce il vero veneziano, che il Governo voglia vendere i più pregiati quadri della nostra Città. Coloro che consigliano il Governo a determinarsi a questa fatale risoluzione non possono essere, che, o lorastieri invidiosi dei molti parlanti monumenti di nostre antiche glorie, o uomini nemici acerrimi della patria; oppure, ciré più probabile, sordidi e vili monopolisti, che, sotto pretesto di salvare la Patria colla vendila di tali preziose memorie, trovano la vera occasione ed il vero momento per impinguare se stessi. E tu, o Venezia, non ti scuoii alla grande sciagura clic li sovrasta? Non li sovviene ora dell’intimo dolore clic li si cagionò quando questi medesimi capo-lavori dallo straniero trafugali li furono? E non li ricordi l’immensa gioia di cui fu colmo il Ino cuore «piando di bel nuovo solennemente comparvero nel tuo seno ? E non t’accorgi del grande eccidio che ti recherebbe simile incredibile sconsigliala deliberazione? Non conosci, che, se, per disgrazia tu restassi priva delle tue belle pitture, non saresti più considerata per quello clic sei, perché il forestiero si muove da tulle le parli del mondo soltanto per ammirare i tesori deH'arlo che fortunatamente possiedi? Ah! prima che si cominci ad a\ ve rare si grande infortunio, protesta, e protesta con tulle le lue forze, contro questo foriero della maggior nostra reuma, come noi lo facciamo in questo momento con questa nostra mani-lesta dichiarazione. Se il volo di lolla Italia è di voler essere indipendente, che ragion c’è clic lo voglia essere alle spalle soltanto della sola Venezia? Non la sola Venezia, ma tulle le città d’Italia debbono cooperare ad un tempo per giungere allo scopo desiderato. Per conseguenza, ogni Italiano deve far gran sacrilicii, perché ogni Italiano gusterà dei frulli del buon elicilo della nostra causa. Noi lino ad ora abhiam fallo la nostra parte: e se tutte le città Italiane facessero quello che ha fallo Venezia, felici noi! In caso diverso, se andremo avanti di questo passo, resteremo m camicia senza nulla aver ottenuto, perchè senza aiuti, i nostri sacrili-|zii P°>‘ quanto grandi fossero, non potranno esser bastanti. Su via dunque, scriva il Governo senza riserve, e con tutta la franchezza, a tulle le città (l’Italia, che invece di perdersi a riempire le pagine dei loro giornali di ampollosi elogi a noi perchè mostriamo tanta fermezza di carattere nel resistere al nemico, invece elio cerchino di addormentarci con mille promesse, che possono chiamarsi imposture, si diano piuttosto pensiero a trovarci ed a mandarci dei milioni, perchè ’qui tra-