425 di già; c se trascorreranno per voi le generazioni, non sarà già per coprire d’oblio la vostra liliale memoria, ma per depositarvi il peso delle centuplicate maledizioni dei Popoli, dei nepoli di quelli che voi avete così infamemente tradito. h non vi siete mai innalzalo alla contemplazione del grandioso avvenire clic Dio e l’Italia pareano aver fabbricato per voi? 0 non avete un anima, o avreste dovuto scorrere sulle generazioni presenti e future, scorrere collo sguardo d’aquila, animato dal fuoco di una sublime ambizione, sui Popoli d Italia, e veder quei felici chinarsi, adorando, dopo Dio, voi, voi secondo Redentore dell’umanità. Ahi! Giuda tradiva il Salvatore. Yoi avete tradito la vostra missione di salvatore! Giuda non Parrebbe fatto. Ma v ha chi credendosi e dicendosi astuto conoscitore dell’ uomo, non potendo però discendere nella sozza fogna del cuor vostro e dei Re vostri complici, vi disse ingannato, tradito non traditore, perchè nulla vi guadagnavate nel contralto. Che avete guadagnato, o che credevate guadagnare voi, e i vostri complici? A prezzo di sangue umano e di vostra vergogna un po’di potere che vedevate sfuggirvi di mano, verghe e catene, vendette sui vostri nemici. Trenta danari insomma per vendere la Patria vostra e cacciar indietro d’un passo l’Umanità. Occorreva ai Re vostri complici trattenere foss’anche d’un giorno la ruota fatale, irrompente colla Ioga dei bisogni dei Popoli: vi gettarono sulla via che doveva dessa percorrere; anche il vostro sfracello avrebbe servito alla loro libidine come il vostro trionfo. Voi avete corrisposto degnamente all’aspettazione dei Re. Quando abbiate potuto macchinar l’opera nefanda, è vano pensarvi; »è la nostra mente vuole sforzarsi a penetrare nella lordura del vostro pensiero tenebroso. A noi basta analizzare i fatti che avvennero alla luce del giorno al giudizio della posterità. La folgore scoppiata in Parigi crollava tanti anni d’edifizii e di cure. ! principio costituzionale da voi di tanto buon cuore adottato riceveva colpo fatale nella rivoluzione del febbraio. Voi oscillaste indeciso fra Austria assolutista, e il liberalismo che dentro e fuori mugghiava. Vienna scuoteva l’antica ignavia, ma lardi. Milano già gonfia di ribellante ma-*ria spezzava il giogo aborrito. Lo strepito della sua lotta scosse totalmente l’Italia, i vostri Popoli fremevano, minacciavano irrompere, voi non avevate più appoggi, la dinastia Austriaca ne mancava anche più di 0,5 .e allora passaste il Ticino. I Tedeschi confusi, decimali, avviliti vi 'uggivano a stento d’innanzi. Le popolazioni Lombarde insorgevano dovunque; le stesse fortezze di Mantova specialmente e di Verona spiega-in onta al Tedesco improvvido di consiglio e di forza, lo stendardo .e,a rivoluzione: — un passo ancora, — e quell’armata pria sì minac-c,°sa e vantata, era oppressa, tagliata^ distrutta. Voi quel passo noi faceste mai, non attaccaste^ non spingeste, non inseguiste; e se il nemico stanco era costretto a fermarsi con suo estremo pericolo, 0 per rifocillarsi, 0 per sgombrarsi la via dagl’impedimenti