29 la sanzione che Vienna, che l’Europa domandano da noi è: Guerra con Radctskij. Vienna c Ungheria combattono Jcllachic e Windischgràtz. Voi sapete qual è il vostro nemico! Gettatevi subitamente nella lotta cd aiutateci a spezzare il comune giogo. \ oi non potete pretendere da Vienna che richiami come nemico innanzi alle sue mura il bombardatone di Milano: esso non può essere l’alto iuollensho colla pace: è la guerra che Io deve annichilare. Anche noi, più di 2,000 uomini democratici della Unione armala Il il ¡-Dir, 'i stendiamo la mano fraterna e ci accingiamo con voi alla grande opera, alla battaglia per la conquista di quanto è scopo e desiderio di lutti i popoli: Libertà, Autonomia e Fratellanza. l'or molli secoli il dispotismo tedesco passò sulla bella Italia; erano Jedeschi tiranni e servi i Tedeschi che >i opprimevano! Il popolo germano tu costretto a sopportare mormorando le vostre maledizioni e le sue catene. ÌNon è d uopo che noi ve lo perdoniamo. Ben sappiamo a chi si indirizzi il vostro grido di Morte ai Tedeschi; esso si volge a quello stesso nemico, che noi pure abbiamo giuralo d’ abbattere. Il coi so delle cose ha lascialo dietro di sò 1 Assemblea nazionale tedesca c il potere centrale che ne è nato; la loro teoria è invecchiala e appassita, la loro azione era nuova oppressione; il popolo cerca altri organi del suo volere, della sua potenza, il popolo s’appiglia ovunque al suo mezzo estremo, la rivoluzione ! Spesso ancora ci chiamerà la tromba di guerra, e come voi al Po v all Adige, ì Viennesi al Danubio, noi aiuteremo sul Reno la distruzione del dispotismo, e inaugureremo come voi il congresso dei popoli! Nutrite con noi quei rapporti che ora abbiamo iniziali, perchè il nostro amore è 1 amor vostro, e il nostro odio è il vostro. Un solo è lo scopo della nostra vita e delle nostre fatiche, la libertà e la fratellanza dei popoli ! Salute e alleanza. Ilici, 20 ottobre 18-48. Il prcsid. dell Unione armala llilf-Dir (aiutali ) GIO. PII. BECKER. Alfredo Michele, segretario. ORDINE DE L GIORNO Dal Farle di Malghera li 28 Ottobre 1848. Soldati! Sento in me il dovere di manifestarvi la mia piena soddisfazione pel modo coi quale u diportaste ieri in faccia all’odialo nemico da voi rotto e battuto su lutti punti, cacciandolo dalla vicina Mestre con perdile grandissime bene a voi note. Io vado veramente superbo di essere stalo dati unanime vostro volo chiamato dall’esercito regolare per comandarvi