140 I,’ ADRIATICO forza politica ed all’estensione del suo territorio: ben differente in ciò dalla repubblica di Venezia che, scarsa di territorio, con pochi e sparsi domiuii, concentrava tutta sè stessa nell’attività degli scambi e diveniva una delle più forti potenze commerciali dei tempi passati. Tutta la capacità economica del patriziato latino si esercitò nel capitalismo, e perciò l’agricoltura, l’industria ed il commercio passarono in seconda linea, quando non furono disprezzati e lasciati agli schiavi. Tuttavia lo stato non si può dire che trascurasse le relazioni economiche del mondo romano con gli altri popoli e quelle che intercedevano fra gli stessi suoi sudditi. Quelle che però perpetuarono le antiche gloriose tradizioni della Penisola furono le comunità costiere e particolarmente anche quelle situate sull’Adriatico, le quali tutte erano state educate alla passione dei viaggi e dei traffici dai Veneti e dai Liguri, dagli Etruschi e dai Greci, e così esse donarono spontaneamente alla metropoli una gloria di più. Ive città dellAdriatico, che già erano state porti fiorenti con gli Etruschi e con i Greci, furono ripopolate di coloni latini e ne uscirono rinvigorite. Brundisium fu favorita da Siila con l’esenzione da ogni imposta; Ancona con la restaurazione del suo porto, fatta da Traiano, si sentì rinnovellata ; lo stesso dicasi di Hydruntum, Sipontum, Ortona, Altinum, Aquileia, che divennero gli scali più fre-