208 4 Dicembre. VERSIONE ITALIANA dell’ allocuzione latina tenuta dal S. Padre Pio IX nel suo Concistoro secreto del giorno 29 aprile 4848. Venerabili Fratelli. Più volle abbiamo, o venerabili fratelli, disapprovato nel vostro consesso 1 audacia di taluni che non avevano esitato ad apporre a Noi, anzi a questa Sede apostolica, l'accusa, che noi ci siamo in più fatti allontanati dai santissimi principii de’nostri predecessori, anzi (orribile a dirsi!) dalla stessa dottrina della Chiesa. E neppur oggi mancano coloro che Parlano così, quasi che Noi siamo stali i principali autori dei movimenti pubblici succeduti di corto in Italia ed in tutta Europa. Abbiamo anche saputo dai paesi tedeschi austriaci, che si sparge nel popolo che il Pon-tclice romano, per mezzo di agenti secreti e di altre arti abbia eccitato i popoli italiani a fare novità politiche: è pure venuto a nostra noti-zia che alcuni nemici della Religione cattolica tolgono quindi cagione d infiammare i Tedeschi a vendetta e ad alienarli dall’unità di questa santa Sede. E quantunque non ci possa cader dubbio che i popoli della Germania cattolica, e i distintissimi vescovi che ne sono a capo, siano lontanissimi dal tenere queste opinioni, abbiamo conosciuto essere dover nostro il causare lo scandalo che uomini incauti e semplici avrebbero potuto avere da ciò, e ribattere la calunnia che torna ad offesa non solamente della nostra umile persona, ma anche del supremo apostolato che esercitiamo e della santa Sede. E poiché que’ nostri detrattori, non potendo arrecare documenti delle trame di cui ci accusano, tentano di spargere sospetti sui nostri fatti nell5assumere il reggimento temporale dello stato della Chiesa, Noi, affine di toglier loro questo appicco a calunnie, ci siamo deliberali di esporre oggi chiare cd apertamente nel vostro consesso le cagioni di tulli quei fatti. Non vi è ignoto, venerabili fratelli, che sin dagli ultimi tempi del pontificato di Pio VII, nostro predecessore, i principali sovrani di Europa hanno invitato la Sede apostolica a tenere nel reggimento civile un-modo più largo e più corrispondente ai desideri! dei laici. Nell'anno 4851, questi consigli e voli furono dichiarali in quel celebre memorandum, che gl imperatori d Austria e Russia ed i re de’Francesi, d’Inghilterra e di Prussia inviarono a Roma per mezzo dei loro ambasciatori. Tra le altre cose, si trattava in esso della convocazione di un Consiglio consultivo a Roma da tutto Io stato pontifìcio, della rinnovazione ed ampliamento della costituzione dei ftlunicipii, dell5 instituzione di Consigli provinciali, nonché di altre instituzioni da introdurre in tutte le provincie per utilità comune, e del conferimento a’ laici di tutti gli ufficii che riguardano l’amministrazione delle cose pubblici!', e l’ordine giudiciario. In altri sci itti degli ambasciatori si trattò di un perdono da concedere a lutti, o quasi tutti che avevano mancalo alla fede al principe, nelle cose temporali della Chiesa.