GG |iilì ii) camera del Consiglio, ritenuto ad unanimità constare in genere della insubordinazione con ingiurie reali, constare in ispecie della colpabilità dell5inquisito Pietro Zocca con circostanze diverse attenuanti, e in conseguenza di che visto l’art. 2G del codice penale militare, che dichiara l’insubordinazione con ingiurie reali § 2 punita coi lavori [orzati a vita, Visto l’art. 289 del eodico penale comune, nonché Fari. 48 del tit, p del codice militare. Considerando che lo Zocca trovavasi in islato di uhbriachezza non abituale, nè studiosamente procurata, Considerando la provocazione sofferta nell’essere stalo gettato a terra dal proprio Capitano, aggravata dalla circostanza che egli non trovavasi in uniforme. 11 tribunale discendendo 5 gradi ha condannato e condanna lo Zocca nella latitudine pollata dal § 3 art. 44 del codice penale militare, ed al minimo del grado in vista delle sue buone qualità, Considerando in fine Fattuale posizione della Divisione, e valendosi del disposto dal § 4 art. 4G del codice militare, ha ordinato ed ordina che il condannato sconti la sua pena con tre anni di detenzione militare. Firmali BARTOLUCG1, Presidente Colonnello.—BIQNAMI, Giudice Colonnello.— PIANCIANI, Giudice Colonnello. — BERTI PIGÌIAT, Giudice Tenente Colonnello. — BATTAGLIA, Giudice Tenente Colonnello. — GARD11N1, Giudice Maggiore. — E. TEODORANI, Udii, militare. — G, VERZA-. GLIA, Attuàrio. 8 Novembre. Riportiamo qui sotto dall’ Alba una lettera, che Radetzky scrive di propria mano, all’ arciduca Luigi. Questa lettera, comunicata al giornale dal Tirolo e da persona degnissima di lede, è scritta in cifra, e lu intercettala vicino a Roveredo in mezzo a molte altre. In essa F arrogante vecchio, troppo fidente nelle malvage sue arti, che finora per nostro danno sì hen gli riuscirono, si vanta di poter ridurre prima di primavera all’ obbedienza del suo signore, non eh’ altro, tutta F Italia, sì che le potenze mediatrici non abbiano allora il menomo pretesto d'intromettersi nelle cose dell’ Austria, E però, si vegga di quanto può pesare nella bilancia de comuni nostri destini la coraggiosa resistenza di Yenezia, e coni’ ella debba accendersi sempre più negli aspri, ina gloriosi suor sforzi. Tinche Venezia li.cn saldo contro alla nemica potenza, il Radelzky non può gloriarsi d’aver raggiunto l’iniquo suo scopo, e svaniscono i sogni dorati d una compiuta ristorazione deir aborrito dominio. Ecco la lettera: v Altezza imperiale e reale, » Fino al giorno presente posso con intima soddisfazione assicurare V. A. I, e R. che non sento alcuna inquietudine per la conservazione di queste provincia. Non posso però negare die ho passato, e passo dei ino-