E lu della trama tant’ empia ed oscura, 0 aqnel mansueto, non prendi paura? Nè temi ch’enfiata dall’ira dei venti Si squarci la vela che santa non è ? E il pino sbattuto dai gorghi muggenti Si franga allo scoglio, travolra con te ? ► Tu fuggi, ma indarno costringi il pensiero Che addietro non torni mirando all’impero; E Roma, i suoi Colli, la mole Tarpea, Le eterne memorie del prisco valor, È il popol che un’ ara levar ti volea Tu sempre rimembri, li attoscano il cor. Ecco! Ecco! già il lido si mostra vicino, La nave pirata rallenta il cammino: S’arresta ... 0 Gaeta! dall’alte tue torri Al re Sacerdote fa plauso ed onor: L’Osanna di Sion solleva, ed accorri; Sian sparse le strade di rami e di iior! 0 Papa, rispondi : lo accetti col cuore L’onor che in Solima fu fatto al Signore? Oh quanto è il trionfo da quello diverso! La bianca giumenta, Pulivo non hai, Piuttosto al Calvario tu sembri converso, Cotanto sei mesto, e sì stremo tu vai. 0 illuso, tu passi, e la cupida gente Più sempre s’ingrossa, s’accalca plaudente; Ma bada alle turbe di sgherri ladroni, Al ceffo dei Scribi solerti a tradir; Adesso fan mostra d’ omaggio, e son proni, Pur dianzi quest’empi qui te maledir. Incontro ti muove, s’ avanza un guerriero, Che ha d’oro e di gemme le vesti, e il cimiero; Sicuro è il sembiante, Io sguardo irrequieto; S’avanza, s’inchina, si prostra al tuo piè. Chi è desso? il ravvisa: l’infame Capeto, Colui che nell’ ira rivinse ogni re. Ma è scandalo un sire veder genuflesso, Nè il soffri, ma seco tu il stringi in ampless 0 Papa! . . . non vedi? La bianca tua stola L’ esoso tiranno di sangue macchiò ! È tiepido ancora, versò dalla gola Dei figli che il truce nel career scannò.