i78 ^ADRIATICO glia venivano poi infeudate a nobili scelti dal Doge ('). E si arriva cosi alla IV Crociata, la quale ha principio con la riduzione di Zara all’obbedienza di Venezia, quale compenso per il trasporto in Terrasanta, e finisce con la caduta dell’impero bizantino. Nella partizione della preda la gloriosa Repubblica mirerà soprattutto a due scopi: il primo, di crearsi in Levante una posizione assolutamente superiore a quella d’ogni altra potenza marinara; il secondo, di consolidare il dominio politico sull’Adriatico. Queste mire ci spiegano perchè, fra le spoglie dell’impero bizantino assegnate a Venezia, fossero incluse isole e terre sull’ionio, ambite appunto perchè stavano a guardia della porta dell’Adriatico, e perchè la Repubblica si prendesse il tratto costiero dell’Albania e del-l’Epiro, ch’era la chiave di quel mare. Quel paese toccava dunque a Venezia in un con le isole Ionie, (*) Vedi Makuscev, Monumenta spectantia historiam Sla-vorum merictionalium (Zagabria, 1868), voi. I e precisamente i documenti X, XI, XII, XIII, dei quali i due primi sono del 1145, gli altri rispettivamente del 1163 e 1166. Da questi documenti apparisce chiaramente a quale reggimento fossero sottoposte le città dalmato-istriane ; le quali, secondo la grandezza, la posizione, i tempi e le circostanze, si ebbero delle forme di governo diverse. In generale, Venezia concedeva loro una notevole autonomia, e le città o erano rette da un Conte eletto dalla Dominante, o da un Podestà da esse medesime scelto, o infeudate a famiglie patrizie della Repubblica. Rectores Sclavoniae erano detti i funzionari veneti su dette comunità.