ì 83 Così periscano sempre coloro clic ti oltraggiano, o popolo mio, come questi perivano e siano latti polvere e putredine! Chi più magnifico, o mio popolo, di te nel tuo riposo, chi più terribile di le nel tuo sorgere; di te, il quale come lione ti riposi e sorgi come lioncssa? La voce tua è di Dio, c il tuo braccio dell’Onnipossente; volere e potere sono a te una cosa. Iddio innanzi la tua sapienza confuse il senno dei savi, ed avventò in mezzo a loro lo spirilo di vertigine. Iddio innanzi la tua fortezza fiacca la forza dei robusti, c li sperde come paglia soffiata dalla bufera; spavento e paura piombarono in iondo a ior cuori., stupirono, impietrirono; i loro consiglieri impazzirono e dicrono ad essi stolli consigli; i lor nobili infracidirono* i loro sgherri balenarono a guisa di ebbri, dinanzi al commovimento scosso dalla mano del mio popolo; e la voce di Dio, col fracasso di mille tuoni rimbombò così sulle inique Ior teste___Guai a voi! che avete il cuore profondo per ascondervi le vostre cogitazioni, le cui opere stanno al buio e dite: chi ci vede, chi ci sente? bercile io ho aperto gli occhi al mio popolo, e g-i ho detto: ecco io li ho dato il mio spirito e la mia onnipotenza. Conosciti e trionfa. Benedetto il tuo pugnale, o mio popolo ! Egli é il chiodo con che Giade percosse il nemico, cercandogli nel capo il luogo alla ferita e traforandogli le tempie con mano robusta. Lgli è il pugnale che Aoddo Lisciò confitto fino all'elsa nel ventre del corpulento tiranno, sicché gli lece uscire l’anima pingue da basso. Egli è il pugnale con che furono spenti coloro che fornicavano cogli stranieri, da binccs, dichiaralo perciò dai.o Spirito Santo terzo nella gloria e proposto ad imitazione con timore di Dio. Egli è il pugnale che tante volte mi liberò dalla oppressione; che gli stranieri paventano ancora dopo i Vcsperi Siciliani, e la cui memoiia fa trabalzar di terrore il tedesco, rannicchiato sulla mia terra lombaidn, glorioso, onorato, santo e benedetto pugnale, sul cui ferro sta rappreso ii sangue dei tiranni estinti, a spavento se non a documento dei viu. Gii stranieri lo infamavano per cavartelo di mano, cd assestartelo trai capo e collo più ad agio. Oh la generosità è delle bombe, ! onoic cei giudizi! statarii, la gloria delle forche loro! Come (arai dunque, o mio popolo, a respingere un nemico, il quale distrugge le tue citta, e incendia i tuoi borghi, c scanna, e lucila cd impicca i tuoi fratelli, e stupì a le tue sorelle, dopo clic ti ha rapito le armi, ed all ombra delle capitolazioni, ed in virtù degli armistizi!? Come farai senza il terribile tuo pugnale a radere dal tuo bel corpo questo sucidume di lebbra tedesca ! Come a liberarti dei Giuda, cresciuti col lievito della libertà, vegetanti nel fango della tirannide e snodanti umano sangue dietro lo scudo de le costituzioni? Bada o mio popolo; poscia ciré un cardinale ministro ebbe a dire clic il cannone è la ragion suprema dei re, ed io ti dico :■ il pugnale È LA RAGIONE SUPREMA DEI POPOLI. Ili die modo i PC, 01' fdhllO dllC secoli, mettano in pratica la sentenza del cardinale minislio, (a) tu lo sai. È tempo, o mio popolo, che tu metta in allo egualmente bene la sentenza della tua madre Italia. Segui, o mio popolo romano, la ben incominciata impresa. _fton lasciarli sfuggire la libertà conquistata, prima con tanta moderazione, di (o) Ximenes, celebre ministro di Spngna, nel secolo AX lì.