472 i/ADRIATICO leurs marchandises, les négotiants de Raguse, durant les xiv-ème et xv-èrne siècles. C’est encore cette même voie de terre par laquelle, d’après Mario Orbini, les Bogomiles, partant d’Italie et passant par le Frioul, la Bosnie ,et la Thrace, sont arrivés au Danube» (l). Io confido, a proposito di quanto ho detto, che la politica italiana stia per assumere un nuovo e più proficuo orientamento, anzi m’auguro che l’occupazione di Valona segni il principio d’ima esplicazione più larga e feconda dell’attività nazionale nell’Adriatico e nei Balcani, che per la nostra patria costituiscono due campi d’azione indissolubili uno dall’altro. Oggimai il popolo nostro comprende che l’Italia deve tenere lo sguardo volto verso Oriente, salvaguardare con assidua fermezza i suoi interessi e, con una netta visione delle realtà, procurarsi un vasto campo d’azione economica; ma soprattutto ed anzitutto è chiamata, per la sua tranquillità presente, per la sua sicurezza in avvenire, ad affrontare per vie dignitose e non malcerte il problema adriatico. Da pubblica opinione ne reclama e ad alta voce l’iminediata soluzione. E man mano che la coscienza pubblica del nostro paese mostrò d’essere illuminata sulla spinosa questione, la stampa austro-germanica si andò sempre più preoccupando circa la possibi- li Barbuiæscu, op. cit., p. 341.