374 l’adriatico all’Adriatico. Pare però impossibile che un tale formidabile piano si concepisse da colui ch’era stato l’autore di Campoformio ! Ancora a Tilsitt i due grandi monarchi, Napoleone ed Alessandro, s’erano messi d’accordo per una ripartizione dell’Oriente; onde la Francia avrebbe acquistato l’Albania, oltre la Morea ed altre moltissime terre nell’Egeo, in Asia ed in Africa, e la Russia i principati danubiani, la Bulgaria e Costantinopoli; l’Austria sarebbe stata ingrandita con la Croazia turca e la Bosnia, con la Serbia e parte della Macedonia, meno Salonicco, ma chiusa, per precauzione, fra i possessi francesi e russi ('). Si noti come il nuovo equilibrio adria-tico-balcanico venisse, in parte, a precorrere tendenze ed aspirazioni di questi tempi! Gli Inglesi si trovarono non soltanto soli ma anche minacciati; appunto per questo capirono che bisognava tener desta in tutti i porti, in tutti gli stati la lotta contro l’imperialismo napoleonico. Soltanto agitando lo spettro della guerra, l’attenzione e le armi francesi sarebbero state rivolte costantemente al continente. Perchè, guai per la Gran Bretagna, se al trattato di Tilsitt fosse successo un vero periodo di pace, come era avvenuto dopo Eunéville ! Ma quella volta Londra si mostrò sempre più disposta a trattare col Con- (x) BoGiyiETTi, L’alleanza franco-russa sotto il primo impero (N. Antologia, i gennaio, 1892).