LA CINTA DI CANDIA 411 ovest del revellino si stacca il muro che riveste il terreno della controscarpa, mentre a basso corre parallelamente quello che incamicia la banchetta della controscarpa medesima. L,a mezzaluna Moceniga ha pure l’accesso dalla fossa per una rampata che sale lungo il suo lato orientale fra i due muri della controscarpa e della banchetta. E tranne nel centro del lato orientale, dove ò l’ingresso, va tutta rivestita di muro, demolito agli angoli. Il lato orientale superiore ha parecchie irregolarità; ed in parte mostrasi riedificato in epoca turca. Internamente l’angolo meridionale è piu alto, e forma una specie di cavalierotto, munito della sua rampa per ascendervi. La controscarpa della fossa dell’opera ò qui ricoperta di muro pur essa, ma rovinata. Presso la rampa ò una mina ; ed un pozzo in alto, alla fine della rampa stessa(1). La controscarpa prosegue colla banchetta: ed al revellino di Panigrà si sale in modo analogo che all’opera testò descritta. Il rivestimento di muro è il solito, distrutto alle cantonate: manca nel centro del lato orientale, che ò formato dalla parte superiore della controscarpa. I terrapieni sono alti ; ed alcuni dei parapetti sono in muratura. F inalmente cessa la banchetta : e quivi ò il portone per cui passa la strada maestra che viene dalla porta di Panigrà. Oltre il portone, la controscarpa — assai rovinata — continua semplice ; finché al di là del luogo ove era l’opera di Panigrà, va perdendosi affatto. Al revellino di S. Spirito, assai più alto dei rimanenti, l’accesso è pure costituito da una rampa lungo il suo lato orientale : ma questo è tutto distrutto, trovandosi invece ben conservato il lato settentrionale. I terrapieni sorpassano di poco i muri di rivestimento. Delle altre opere esterne nessuna traccia sicura più rimane : il pacifico aratro passa sulle loro zolle ancora pregne di sangue. * * * Finito così di parlare delle fortificazioni di Candia, ò nostro dovere di aggiungere una breve nota, per avvertire come alcune delle parti da noi de- (J) I sotterranei delle mine della mezzaluna Moceniga furono nell’agosto del 1891 visitati e misurati, ramo per ramo, dal signor U. Mehmed Junus di Candia, il quale ci comunicò i risultati della sua esplorazione. Da un vano centrale si dipartono tre cunicoli : il primo consta di 6 diramazioni, e misura complessivamente la lunghezza di m. 73,60; il se- condo, con 7 diramazioni, è lungo m. 88,40 ; il terzo finalmente, semplicissimo, misura m. 12,80. Lo sviluppo generale del cunicolo è cosi di m. 174,80. — È notevole però come, sì questa come altre gallerie, non corrispondano sempre a quelle indicate sulle piante Veneziane.