3b8 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA * * * Dopo quanto abbiamo detto non ci resta ormai più che a descrivere le fortificazioni di Candia(1), quali ancora si conservano al giorno d’oggi. La vasta zona di territorio ove sorge la città, è costituita — lo ripetiamo — da una estesa di campagna che leggermente sale dal mare verso l’interno. Il suolo è formato per lo più di terreno cretaceo, facilissimo a cavarsi ed a lavorarsi; soltanto al baluardo di S. Andrea ed al forte di S. Dimitri esso è alquanto più solido ed assume l’aspetto di vera roccia. Al baluardo della Sab-bionara invece abbonda per breve tratto l’arena del lido, che ha dato il nome alla località. Frequenti rigagnoli e corsi d’acqua attraversano e corrodono la campagna, determinando insolcature ed avvallamenti, fra i quali di gran lunga più profondo ed esteso è quello fra il lato orientale della fortezza e le opere esteriori a S. Dimitri. Da ciò dipende che la fortificazione, non potendo quivi seguire l’estremo ciglio della città, deve abbandonare il piano di questa, per avvicinarsi invece all’awal-lamento stesso, riducendosi ad un livello sensibilmente inferiore a quello non solo della città, ma anche della prima e più antica sua cinta muraria. Soltanto verso l’angolo sud-est della fortezza, il dislivello fra il piano della città e quello donde sorgono le mura va gradatamente cessando : e quinci innanzi si può dire che il piano degli abitati della città corrisponda approssimativamente a quello originale della fossa all’ingiro, prima cioè che questa venisse ulteriormente profondata, ossia al sommo della banchetta. La forma della fortezza è di un poligono iscritto in un semicerchio, il cui diametro sia costituito dal mare. Dagli arsenali nuovi di levante fino al baluardo di S. Andrea ad occidente, essa è quindi recinta per un tratto dalla muraglia antica colle due porte degli arsenali e del molo(2) (qucst’ultima, come già vedemmo, ora distrutta) ; per il rimanente tratto invece da una serie di angolate cortine, fra le quali si apre la porta di Dermatà, che mette al piccolo approdo di tal nome. Tutto il rimanente verso terra è circondato dalla nuova cinta bastionata, col mezzobaluardo degli arsenali e gli otto baluardi della Sabbionara (detto p) Si vedano le tavole 3 e 4 ; e le figure 4, 50 e (*) La porta della Giudecca, a Dermatà, era evi- 51. — Cfr. pure Illustrazione italiana, anno XXX, denteinente stata distrutta e murata già all’epoca n. 14, pag. 270 : ove è pubblicata la pianta di Candia veneta, colla costruzione della nuova cinta. LXXVI. a.