LA FORTEZZA DI SPINA LONG A 589 ducati) ; terraplenare 600 passi della cortina che, a destra della mezzaluna Mo-ceniga, sarebbe discesa fino al mare (600 ducati) ; e costruire qualche cannoniera c cordonata, oltre a qualche altra piccola spesa (parimenti 600 ducati). — Altri 1475 ducati però importavano i lavori di ultimazione di quella parte delle mura anteriori, che venivano accettate nella fortezza quale era da lui riformata, vale a dire del tratto di settentrione e ponente (mezzaluna Michiel, fianco Pe-ì ino, baluardo Genese e pontone Bembo). E finalmente con mille ducati si sarebbe potuto munire sufficentcmente anche i baluardi e le cortine vecchie di mezzogiorno e levante, che restavano escluse dalla fortezza, ma che dovevano servirle, come si vide, da antemurale (I). L Orsini convinse tutti e con la bontà delle ragioni, corroborate dalla maggior conoscenza del luogo — che mancava invece quasi affatto al Pallavi-cini , e con 1’ insistenza dei consigli e delle pressioni. Onde il generale Alvise Grimani, d’accordo cogli altri (compreso il provveditore della fortezza Francesco da Molin ed il provveditore della cavalleria), decise attuare il nuovo disegno, il quale prometteva sicurezza maggiore, ed economia così nei lavori come poi nelle spese per il presidio (2). Presa appena tale deliberazione, già sulla fine dell’agosto 1585 Latino Orsini volle trasferirsi sull’ isolotto, per dirigere personalmente i lavori che tanto gli stavano a cuore (3). E le nuove fabbriche cominciarono tosto(4). Al portello che fu aperto all’estremità settentrionale delle nuove mura, alla congiunzione coll’anteriore recinto, venne imposto il nome di Molin, forse in ricordo del consigliere Antonio da Molin; l’angolo soprastante fu detto Contarmi, presumibilmente in onore di Bertuccio Contarmi, capitano della guardia; la seguente cortina di 45 passi, lungo la cresta, venne denominata dal provveditore generale Alvise Grimani ; all’attiguo cavaliere centrale diede nome l’Orsini stesso ; la cortina di 32 passi e la punta seguente furono intitolate dal provveditore della fortezza Dolfino Venier; l’altro revellino o cavaliere fu battezzato dal capitano generale Antonio Miani ; e l’ultima piazza finalmente, sovrastante alla mezzaluna Moceniga, conservò la stessa denominazione di questa. Di qui scendendo a riattaccarsi al recinto originario, la prima cortina, attraversata dal portello del monte, fu chiamata Faliera dal consigliere Lodovico Falier ; il fianco successivo lo troviamo detto Molin dal già ricordato consigliere Antonio da (') V. A. S. : Dispacci dei prov. da Candía : 2 ago- (3) Ìbidem: 1 settembre 1585. sto 1585. (4) Ibidem : 20 ottobre 1585. (*) Ibidem : 15 agosto 1585. 74