308 I MONUMENTI VENETI DELL,’ISOLA DI CRETA cesco, ed alle torri ed alle cortine di mastro Vettore crollate alle prime pioggie. Nel settembre del 1501 si trovavano a Venezia Andrea Muazzo e Benedetto Barbarigo, ambasciatori di Candia ; ed ottenevano la riconferma della deliberazione del 1491 — la quale pare non venisse sufficentemente osservata dalla camera cretese —, nonché la promessa dell’ invio a Creta di due nuovi ingegneri (I). Vedemmo infatti come nel successivo dicembre fosse deciso di mandare colà, insieme al nuovo duca, il proto Sebastiano da Como, il bombai diere Giovanni di Alberghetto e mastro Cristoforo Lombardo (2/. Tosto furono cominciati due torrioni — che è a credersi facessero parte del nuovo recinto —, l’uno dal capitano generale Alvise Venier, l’altro dal successore Benedetto Sanudo, che terminò pure quello principiato dal Venier (1506)(3). Da altri documenti apparisce che si lavorava allora altresì a quella muraglia di occidente verso il mare(4), di cui ripetutamente abbiamo tenuto parola, e che certo faceva parte della nuova cinta(n) ; ed a quella sotto a S. Francesco della cinta medesima (1510)(6) * *. Da un dispaccio poi del duca Antonio Morosini e del capitano Marco Landò si deduce che i lavori attorno al borgo furono proseguiti con una certa alacrità, essendosi cavati i fossati di oi iente rimpetto a S. Dimitri, « che era parte più debile „ , ed essendosi quivi terminata una cortina in terrapieno, “ che per opinion di tutti sarei miglior difesa che si la fisse di muro />(1520); mentre, come già accennammo, crasi compito il tratto inferiore sin presso alla porta Aurea, la quale doveva appai tenere al vecchio recinto(S). Un’èra nuova per la fortificazione di Candia parve intanto fosse per cominciare quando il Senato, il 23 luglio 1518, decise di mandar finalmente ad ispezionare quelle fabbriche un condottiere che dell’arte militare avesse ben maggior pratica che non i modesti ingegneri sino allora spediti nell’ isola, e ne affidò l’incarico a Giano da Campofregoso (9). Insieme a lui sbarcò a Creta Sebastiano Moro, provveditore dell’armata : ed entrambi unitamente, dopo aver rianimato lo spirito degli avviliti cittadini, (») V. A. S.: Señalo Mar, XV, 91 *. (*» Cfr. pag, 112. S. Spirito. Apparisce del resto anche nelle varie piante della città, quantunque inclusa in parte poi (5) Di tale muraglia e dell’annesso torrioneino tro- viamo memoria dettagliata nella descrizione di Candia del 1558 da noi pubblicata in appendice, là dove l’au- tore parla del tratto fra Dermatà ed il baluardo di p) M.Sanuto: I eìiarii cit., vol. VI, pag. 313 e 369. (4) Ibidem, pag. 371. nel baluardo stesso di S. Spirito. (6) M. Sanuto: I diarii cit., voi. XI, pag. 348. (') Ibidem, voi. XXVIII, pag. 654. (8) Ibidem, voi. XXVI, pag. 457- — Cfr. pag. 113 e nota 2. (9) Ibidem, voi. XXV, pag. 551.