526 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA pieni del Martinengo ; alzò l’attigua cortina di levante ; tirò in barba la muraglia che si congiunge colla traversa minore ; e completò tutte le altre traverse(1). Più tardi ancora aperse una sortita all’estremità della Linguetta per scendere alla sottostante mezzaluna ; tirò in barba la piazza della Linguetta con traverse in muratura e riempimento in terreno ; alzò, terrapieno e munì di parapetto la cortina della piazza reale alla Linguetta, scarpando pure e rivestendo di muro la roccia che presentava facilità di scalata <2). E, sempre seguitando con lena infaticata, volle costruita una porporella a riparo della Linguetta corrosa dalle acque ; proseguito il cordone ed il parapetto, ed alzate le mura fra questa e la piazza reale, costruendola “ tutta in baria, di piache et pietre quadre dalle bande, et li traversi con li suoi quadri terrapienati, et oltre ciò rebboccata di dentro et di fuori quella muraglia che v’era prima, per esser greza et magnata dalla tramontana „(3). Poco dopo finalmente il generale Alvise Grimani faceva iniziare anche l’incamiciatura della cortina fra il Michiel e l’Orsini, terminata la quale, non sarebbero rimasti addietro che i lavori in terrapieno fra il Michiel ed il Martinengo, di circa 1600 passi(4). Una disgraziata coincidenza portò che proprio allora una terribile tempesta arrecasse gravi danni alla fortezza, facendo crollare la traversa che copriva il palazzo del provveditore, e gravemente compromettendo la stabilità della porta maestra e del nuovo avvolto alla Linguetta I restauri tuttavia furono compiuti con lodevole diligenza (6). E la traversa non solo fu ricostruita più solidamente, ma ridotta anzi a miglior forma, in virtù dei consigli altra volta ricevuti, innalzandola a guisa di cavaliere : per questo fu chiamata d’allora in poi cavaliere Mocenigo, dal nome del provveditore generale Giovanni Mocenigo ; per esser posta poi sul davanti della tenaglia Martinengo, (*) V. A. S. : Dispacci dei prov. da Candia: 20 giugno e 10 settembre 1584 —Relazioni, LXXXVII (Relazione del Bon medesimo). (*) Ibidem: 20 ottobre 1584 — Relazioni, LXXXVII. ”~(3) V. A. S.: Dispacci dei prov. da Candia: marzo 1585 — Relazioni, LXXXVII. — Nel trimestre dal marzo al maggio di quell’anno furono spesi 19211 perperi, come risulta da un dettagliato ed interessante rendiconto (V. A. S. : Dispacci dei prov. da Candia: 31 maggio 1585). (4) V. A. S. : Dispacci dei prov. da Candia: marzo, 20 ottobre e 28 novembre 1585. — In un’altra scrittura dell’epoca era fatto rilevare come nella cortina fra il Michiel e l’Orsini e nelle cannoniere al fianco di questo baluardo doveansi spendere ancora 5625 perperi; altri 1800 perperi importavano i suoi parapetti in terreno, lunghi 60, larghi 3 ed alti 2 passi; 1120 perperi erano da calcolarsi per il parapetto in terreno fra il Martinengo ed il Michiel ; 250 per accomodare di terreni la piazza ed i parapetti dell’Or-sini ; nonché 2179 per costruire una traversa in muro dietro la chiesa, lunga 60 piedi e alta 12; e altri 300 finalmente per ultimare la mezzaluna della Linguetta (Ibidem: 6 gennaio 1586). — E il sindaco Giulio Garzoni calcolava che alla Suda mancassero ancora ben 2225 passi di terra e 4 mila di muro (V. B. M. : Ital. VII, 304, b.). (5) V. A. S.: Dispacci dei prov. da Candia: 12 a-prile 1587. (°1 Ibidem: 29 giugno 1587 e 20 agosto 1588.