6 u I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA Ne parla già nella sua relazione Jacopo F oscarini ^ ; e piu tardi torna sull’argomento il capitano Giovanni Mocenigo, ricordando come i Corner, padroni del luogo, si fossero mostrati non alieni dal costruirvi un “ reparo „H Sulla opportunità di quella fabbrica insistono ancora il sindaco Giulio Garzoni1 , il capitano Pietro Zane ^4), e più a lungo il governatore Onorio Scotti * \ Invece Annibaie Gonzaga ritenne inopportuna la fabbrica, perchè, come luogo di sbarco al nemico, il Paleocastro era assai meno pericoloso di altri approdi, e perchè l’invocata tutela dell’agricoltura riguardava un interesse privato : onde ammetteva che, tutt’al più, si potessero incoraggiare i proprietari a fortificarsi a loro spese (6). Con nuove e valide ragioni sostenne per converso la necessità della fortificazione Angelo Oddi ^ ; mentre il proweditor generale Gerolamo Capello disponeva vi fosse mandato il Faberini perchè riferisse in proposito a Venezia, ricordando come il luogo si prestasse anche alla fabbricazione del sale ■ * ; ed il rettore di Sitìa Nicolò Balbi non solo consigliava di munire il Paleocastro, ma anzi di trasportare colà la capitale del territorio, che altra volta, come vedemmo, si sarebbe voluta trasferire a Ljòpetro(10). Passando gli anni, le idee continuavano a mutare. E il provveditore Gian Giacomo Zane trovava che il golfo non era di molta considerazione, perchè esposto ai venti di greco e greco-levante, di scirocco e di scirocco-levante ; pei -chè il nemico, sbarcandovi, non avrebbe potuto procedere per quelle vie aspre e ristrette ; perchè, anche fortificando il Paleocastro, il nemico avrebbe potuto parimenti trattenersi in luoghi vicinissimi fuori di tiro ; e perchè finalmente la fortezza avrebbe costato assai, essendo il luogo lontano e deserto In modo non diverso esprimevasi il provveditore Gerolamo Trevisan, notando che la fortezza sarebbe riuscita inutile, dacché al nemico si offrivano altri e migliori approdi, e che, quanto allo scopo di rendere abitabili quelle campagne, per richiamarvi degli agricoltori, si sarebbero dovute abbandonare incolte altre campagne, “ non vi essendo genti nel regno bastanti per la populatione di tutto „(l2). p) V. A. S.: Relazioni, LXXVIII (Sua relazione). (*) Ibidem, LXXXI (Sua relazione). (3) V. B. M.: Hai. VII, 304, b. (4) V. A. S. : Dispacci dei prov. da Candia : volumi in appendice: 1 ottobre 1590. (5) V. A. S. : Relazioni, LXXXI (Sua relazione). (°) Ibidem (Sua relazione). (7) V. B. M.: Hai. VII, 1523. (8) Il Faberini mori invece nel viaggio di ritorno a Zante. (9) V. A. S.: Dispacci dei prov. da Candia: 28 maggio 1610. (10) V. A. S.: Relazioni, LXXXVI (Sua relazione). (n) V. A. S. : Dispacci dei prov. da Candia : 13 maggio 1613. (ls) V. A. S. : Relazioni, LXXX (Sua relazione).