596 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA fabbriche furono fatte dal provveditore Giacomo Riva (l). Ed il capitano Pietro Loredan (2) e l’inquisitore Pietro Correr parlarono ancora una volta l’uno di un maschio per impedire al nemico 1' ingresso al porto di Colochita, l’altro di un forte in cima al monte della penisoletta(3). — Per modo che, a voler ascoltare i consigli di tutti, Spinalonga sarebbesi assicurata soltanto se alla fortificazione maggiore dell’ isolotto si fossero aggiunti ancora tre fortilizi minori, alla Culatta del porto cioè, al porto di Colochita, e sul monte della penisoletta rimpetto alla mezzaluna Moceniga della fortezza. Con molto meno chiasso — i documenti infatti ce ne parlano appena — ma con utilità assai maggiore, dovettero intanto essersi occupati di Spinalonga i provveditori della fortezza Gerolamo Bondumier, Leonardo Pasqualigo e Giacomo Riva(4), se il primo di essi potò ribattezzare col suo nome l’orecchione Scaramella(5), ed il Riva, al quale si deve pure il riempimento in terreno dei dieci cassoni ancora vuoti, legò il suo nome al vecchio baluardo chiamato già Tiepolo. Quando nel 1639 la fortezza fu esaminata dal governatore Brancaccio, i due baluardi meridionali, a giudizio dell’ ingegnere Beati, erano già a sì mali passi, che occorreva rifabbricarne buona parte, affinchè non rovinassero (6) : con 400 reali però si sarebbe potuto venirne a capo, e con altri mille reali sarebbe stato possibile costruire tre magazzini in vólto per aumentarne la piazza ed al tempo stesso per ricettare le artiglierie(7). Di questa opinione mostravasi pure il Senato (8). Una nuova visita dell’ingegnere Vincenti dimostrò però che il bisogno di restauro non era tanto urgente; ed il provveditore Michele Priuli ritenne più utile occuparsi invece a rifare alcuni ponti di legno per le ronde, ricostruire le fondamenta ad una garetta, levare dei sassi che minacciavano la mezzaluna Michiel, c portar del nuovo terreno per i cassoni della traversa fra la vetta ed il mare (9). Altri lavori compì nel 1644 il Beati, sia alle mura, sia in altre parti della (*) V. A. S. : Dispacci dei proti, da Candia : 4 giugno 1635. (*) Costui proponeva pure di terrapienare la mezzaluna Moceniga e di portare l’artiglieria sopra il terrapieno, con gabbioni. (3) V. A. S. : Relazioni, LXXXI e LXXIV (Loro relazioni), (4) V. A. S. : Relazioni, LXXXI e LXXIV (Relazioni del capitano Pietro Loredan e degli inquisitori Capello, Correr e Contarmi). (r') Cfr. Ibidem, LXXX (Relazione del provveditore Lorenzo Contarmi). (6) V. A. S. : Dispacci dei proti, da Candia : 23 luglio e dicembre 1639. (7) Ibidem : 10 gennaio 1640. (8) V. A. S. : Senato Rettori, XI, 13 — Cfr. Dispacci dei prov. da Candia: 13 maggio 1642. (9) V. A. S. : Dispacci dei prov. da Candia: 31 maggio 1642.