LA CINTA DI CANDIA 303 dominio, in maggior copia racchiudono pregi tecnici ed estetici, e sopra tutte giganteggiano non solo per la soverchiante grandiosità delle forme, ma anche per la gloria meritata nella titanica lotta combattuta al loro riparo. Noi tratteremo partitamente delle singole fortificazioni, cominciando dalle nuove cinte murarie onde furono munite le città principali di Candia, Canea e Retimo ; per passar quindi alle tre maggiori fortezze di Suda, Spinalonga e Grabusa, governate da magistrati spediti appositamente da Venezia e scelti dal patriziato veneto ; e discorreremo in fine delle fortezze di minor conto, quali Turlurù e Paleocastro, nonché di quelle progettate, ma non potute poi mandare ad effetto. Per quel che riguarda invece i mutamenti e le rinnovazioni delle antiche fortezze venete, sia pur ispirati ai dettami della più moderna scienza militare ed eseguiti da ingegneri seguaci di tali nuove teoriche, dobbiamo rimandare a quanto a suo luogo fu già scritto in proposito nella prima parte di questo volume. 1. LA CINTA DI CANDIA. La capitale cretese, posta nel bel centro del Regno, tanto rigogliosamente cresciuta al di fuori dell’antica cerchia, tanto debolmente difesa dalle vecchie sue mura, dovea in modo speciale attirare l’attenzione del governo veneto sui bisogni di una nuova fortificazione, la quale recingesse tutto il più vasto ambito della città, e corrispondesse ai nuovi portati della scienza militare, sì da garantire alla Dominante 1’ incontrastato possesso di quella sua gemma d’Oricnte. Tuttavia, dopo la prima accennata deliberazione del 1364 di munire la città con un nuovo sistema fortificatorio destinato a preservarla dalle ingrate sorprese cui era andata incontro nella precedente sollevazione dei ribelli, e dopo il successivo contr’ordine inviato ai magistrati cretesi(1), dobbiamo scendere fino al 1462 per trovare la prima notizia di provvedimenti relativi alle nuove mura, di cui la città ognor più imperioso sentiva il bisogno. L’antica cinta infatti, insufficentc ed inadatta alle nuove necessità, e rovinante e rovinata per di più in seguito alle traversìe di tanti anni, non comprendeva ormai entro la sua cerchia che una piccola porzione della città, mentre i borghi vecchi c quelli nuovi, accumulati in giro ad essa, occupavano una estensione doppia di quella della città primitiva. Per tal modo solo la porzione di essa accostata al mare trovavasi difesa dalle antiche muraglie, e tutta la fiorente parte nuova rimaneva invece esposta al menomo pericolo di assalto nemico. (') Cfr. pag. 107-