LA CINTA DI CANEA 443 Nel lato meridionale riscontrava pericoloso che i fianchi avessero le cannoniere poste in due piani, poiché, non essendo quelle inferiori distanti che soli 14 piedi da terra, facilmente potevano venir orbate, mentre quelle superiori, alte 36 piedi dalla fossa, non potevano colpire che solo di fianco. “ Oltre di che, non essendo la piazza di sotto in fuori più che passa 3 di quella di sopra, mentre s'adopreranno ambidue esse piazze, il tiro di quella di sopra, come quello che seguirà di su in giù, vegnirà a passare sopra la piaza da basso, et cusl le fiamme et imbogli che usciranno dalla bocha di pezi vegniranno a nuocere non poco „. Già il fratello Emanuele Mormori avea quindi consigliato di ostruire completamente le piazze inferiori e quegli androni conducenti ad esse, riducendo i baluardi massicci e quindi più sicuri dalle sorprese delle mine, e sostituendo una sola alle due cannoniere poste in due piani(1). Ancora proponeva il Mormori di allargare e cavare la fossa in modo che nella fronte dei baluardi raggiungesse i 22 passi ; di fare i parapetti al Malipiero e gli orecchioni alla Piattaforma ; e di finire di terreno la cortina di mezzogiorno, il cavalierotto della Sabbionara (passi cubi 1000) ed i due della Piattaforma (passi cubi 2120). Allargati voleva pure i cavalierotti di S. Lucia e di S. Dimitri ; e modificati il cavaliere di S. Lucia ed il Landò, perchè, causa la loro altezza, non potevano scoprire “ se non il sito di fuori et una parte della fossa non per linea retta, ma per linea obliqua, et li suoi tiri vanno de fiancho et senza far giovamento alcuno nè alla contrascarpa nè alla piaza del baluardo „ : per cui occorreva “ incamisare il cavaliere da quella parte che riguarda la piaza del detto baloardo con tanta alteza che non possi esser visto da fuori, lasciando uno relasetto■ di 8 piedi fra il parapetto con le sue feridore ; et venendo l’occasione di tagliar la gola del baloardo, farvi con il terreno che di lì si caverà due ale, una per banda, mettendovi in cadauna sopra Vartigliala : naie, secondo il quale, coinvolgendo nella rovina buona parte della città, non solo andava modificato completamente il porto e costruito un maschio interno a difesa della sua bocca, ma anche riformato il lato occidentale coll’aggiunta quivi pure di un bastione semicircolare fra lo Schiavo ed il Gritti. L’altro (senza accennare a modificazioni di minor conto, come l’abolizione degli orecchioni) aggiungeva una piattaforma fra il Gritti e lo Schiavo; prolungava in fuori e muniva di orecchione il revellino del porto, sì da fargli proteggere il lato settentrionale del baluardo Gritti ; ampliava il Michiel, estendendolo sullo scoglietto di Lagonissi a forma di grande tenaglia ; e modificava da ultimo i cavalieri, portan- done il numero a quattro soltanto, due pentagonali davanti alle gole dei baluardi Schiavo e di S. Lucia, e due quadrati sulla cortina di oriente, e su quella di occidente davanti alla nuova piattaforma (Vedi fig. 245). L’ultimo finalmente, proposto da Giovanni Garzoni, ma la cui origine volevasi far risalire al Savorgnan, si limitava a convertire la Piattaforma in baluardo reale e ad ampliare lo Schiavo ed il baluardo di S. Lucia. — Ce ne manca il disegno — (V. M. C. : Miscellanea Correr, 2690). (i) Cf. pure una scrittura di Gian Antonio da Montevarchi, ingegnere alla Canea, conservata fra i manoscritti della biblioteca civica di Bassano (79. E. 4699).