LA CINTA DI CANEA 419 sta nel dissegno, et osservando mastro Michele quelle misure e quegli ordini e rispetti che altre volte in sì fatte cose gli sono stati da me mostrati, credo che sarà bene „. — Una sola osservazione avea poi aggiunto, sul bisogno di esaminare bene il problema se fosse da includere o meno nella fortificazione quello scoglietto di Lagonissi, di cui diremo, per tema che si sprecasse tempo e denaro in un’opera non affatto necessaria(1). Il Sammicheli intanto rimaneva in Creta. Anzi il Senato concedeva al provvedi tor generale di trattenerlo ancora qualche tempo colà. Solo nell’ottobre del-1 anno seguente fu ordinato che egli abbandonasse l’isola, sembrando al Senato, come già si vide, che i disegni e modelli nonché le istruzioni da lui lasciate avrebbero potuto bastare a proseguire le fabbriche già iniziate, alla cui sorveglianza restava l’ingegnere Antonio da Crema<2;. In una supplica, presentata al doge parecchi anni dopo, dal medico Nicolò Sammicheli, “ nepote et come proprio figliuolo del q. mistro Michiele da San Michiele „, si enumerano tutte le benemerenze di esso e del nipote Gian Gerolamo verso la Repubblica Veneta, e fra altro si ricordano “ tutte le fortezze dell' Illustrissimo dominio di Vostra Serenità, sì in Italia, come in Levante, le quali... da primi fondamenti sono state fatte da loro, come Legnago, li Orzinovi in Italia, la fortezza di S. Nicolò da Sebenico in Dalmatia et la Canea in Candia ,f\ Parecchi altri scrittori del pari, sì antichi come moderni, attribuiscono al solo merito di Michele Sammicheli l’intero progetto della cinta bastionata di Canea(4). E mancherebbe quindi ogni serio fondamento questa volta per negar fede ad un simile asserto ; purché la cosa si intenda sempre con una certa larghezza, date le modificazioni che il piano ideato dal Sammicheli ebbe a soffrire non solo all’angolo nord-est della città, ma anche alla Piattaforma, in altri dettagli di minor conto, ed in modo particolare poi ai cavalieri, che parecchie volte furono mutati di numero, di posto e di forma. Il disegno più antico che ci resti della fortezza di Canea é probabilmente quello che venne tracciato qualche diecina d’anni più tardi, nel 1572. Tuttavia non possiamo ricorrere che ad esso per formarci un’ idea per quanto possibile esatta del concetto primitivo di quella fortificazione, quale fu ideata dal Sammicheli. Il recinto fortificatorio assunse nel suo complesso la forma di un quadri- (’) E. Viani : 1 discorsi di Francesco Maria della Rovere duca d'Urbino sopra le fortificazioni di Venezia. Mantova, 1902, pag. 35. (*) Cfr. pag. 314. (3) A. Bertoldi: Michele Sammicheli cit., pag. XVIII. (4) Cfr. pure quanto scriveva nel 1594 nel suo Prospetto Militare (Ms. alla biblioteca civica di Verona), Leonardo Comparetti, parlando dei cavalieri nelle mura di Canea. (Vedi più avanti).