568 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA degli operai doveva essere limitato : mentre il lavoro avanzava sempre più a rilento(1), e si sospendeva ancora una volta al principiare dell’inverno del 1642, dopoché eransi cavati 839 dei 3413 passi cubi del fosso (~K Nel frattempo si trovava modo di tornar a discutere sull’altezza della muraglia, che il Leoni avrebbe voluto tener più bassa del disegno e staccata dagli alloggiamenti(3). — Sentito il parere del Van Wert medesimo, sentenziava in proposito il provveditore generale in Terraferma, Zorzi : e un nuovo disegno era spedito in Creta(4). Neppure il provveditore Andrea Corner se ne mostrava però sodisfatto ; anche se in ciò sarebbesi acconciato ai voleri di Venezia. Se non che un più grave inconveniente egli metteva innanzi nella mancanza assoluta di fondi, il che rendeva impossibile la continuazione dei lavori ('T La fortezza restò così incompiuta. E quando al minacciare della guerra l’ingegnere Seres si recava a visitare lo scoglietto, trovava inutile più proseguirla (6\ Più tardi, durante le ostilità, il nemico eresse un forte micidiale sopra il Calogero. Ma del Marati neppure lui volle saperne. (’) V. A. S. : Dispacci dei prov. da Candia : 15 (*) Ibidem: 216*. aprile 1642. (5) V. A. S. : Dispacci dei prov. da Candia : 31 (s) Relazioni, LXXXIII (Relazione del provveditor maggio 1613 (Cfr. 5 dicembre 1642). di Canea Giustinian). (6) Ibidem: 1 maggio 1645. (3) V. A. S. : Senato Mar, C, 193. IMO. 334 — PIANTA DEGÙ AVANZI DELLA FORTEZZA DI MARATI.