360 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA alla vedova, e da essa al capitano Alessandro Riva, secondo marito di lei, che era poi stato catturato dai Turchi. Ebbe però abbastanza buon senso per capire che bisognava allargare in più luoghi la fossa, finire la strada coperta, ed abbassare il colle di S. Dimitri, usufruendo il terreno per la costruzione di quel cavaliere alla Sabbionara che da tanto tempo già vedemmo progettato e più volte poi riproposto, ma che solo ora fu cominciato, e dal nome del provveditore si chiamò appunto cavaliere Zane (1). La fabbrica non ancora terminata fu lasciata compiere al successore Pietro Bondumier. Stretto costui più che mai da bisogno di denaro, era tuttavia convinto della necessità di accomodare anche la cinta lungo il mare ed incamiciare le cortine dal Betlemme al Vitturi(2). — Ma in quella un terribile acquazzone, durato tre giorni, nel dicembre del 1617 menò strage dei terrapieni. Ed il Bondumier, tornato a Venezia, si accontentò di ricordare che il rivestimento della parte a mare importava 780 passi cubi di muro (dovendosi ridurlo ovunque come era nel breve tratto da Dermatà alla Giudecca, cioè a basso di 5 */< piedi di spessore, in alto di 1 '/„ > e dell’altezza di 3) ; e le tre cortine complessivamente altri 940 passi. Ripetè poscia che i progressi dell’arte militare addimostravano l’imperfezione delle piazze basse dei baluardi, mentre assai più utile reputava ridurle ad una unica piazza per fianco. Raccomandò in fine di sostenere con una muraglia ai piedi il cavaliere Martinengo ; nonché di spianare maggiormente il forte di S. Dimitri, da cui aveva tolto il terreno per la fabbrica del cavaliere Zane Tanto per cambiare, il provveditore Marcantonio Venier si proponeva invece di ristorare proprio il forte di S. Dimitri (4) ; ed il Senato lo rinfrancava nel proposito stesso (5). Ma il proposito restò un pio desiderio. Il capitano generale Nicolò Valier potè invece incamiciare finalmente la cortina fra il Martinengo ed il Betlemme (6), lunga quasi quanto le altre due, tuttora nude, prese insieme ; terminando in tal modo tutto il lato occidentale della fortezza, e dando lavoro e guadagno a p) V. A. S. : Dispacci dei prov. da Candía : 18 agosto e 13 dicembre 1612. (*) Ibidem: 29 luglio 1615. — Oltre a ciò il capitano Antonio Mocenigo avrebbe voluto rivestire di nuovo la punta del Gesù, che era ridotta in cattivo stato ; far la strada per le ronde ; tirare più in fuori le garette delle sentinelle ; e murare addirittura le cannoniere delle piazze basse, che a lui sembravano troppo poco elevate dalla fossa (V. A. S. : Relazioni, LXXX1). (*) V. A. S.: Relazioni, LXXIX. ('») V. A. S.: Dispacci dei prov. da Candia: 28 aprile 1620. (5) V. A. S. : Senato Secreti, CXVI, 99. (6) V. A. S. : Dispacci dei rettori da Candia : 30 dicembre 1622.