LA CINTA DI CANDIA 335 nuova ed appariscente costruzione (,). Ottenute gratuitamente dall’arcivescovo 2 mila opere di lavoratori(2), egli licenziava gli operai stipendiati, e badava a tirare avanti col solo aiuto delle angarìe (3). All’arrivo in Candia del provveditor generale Marino Cavalli, un altro importante lavoro fu iniziato, oltre a quello di profondare e pulire la fossa. Fu ripreso cioè l’antico progetto di fortificazione del colle esterno di S. Dimitri, a proposito del quale tanto si era discusso per l’addietro, mentre ora concordi si trovavano nel riconoscere la necessità di quei lavori due celebrati ingegneri militari dell’epoca, Sforza Pallavicini, cioè, ed il nuovo governatore generale Latino Orsini(4), nonché Moretto Calabrese, governatore di Candia (3). La nuova fabbrica, che dall’Orsini dovette essere non solo ideata e disegnata ma anche cominciata(6), stornò gli operai dalle mura della città : e la popolazione cominciò a mormorare fortemente per la lungaggine dei lavori l7’. Nè in tutto a torto, chè in un memoriale presentato il 5 ottobre 1571 dal Pallavicini e dal Savorgnan, che si trovavano a Venezia, figura una troppo lunga serie di lavori ancora incompiuti alle fabbriche di Candia. Il forte di San Dimitri era da finire ; al baluardo della Sabbionara dovea farsi una ritirata ; si dovea terminare la cavazione delle fosse ed allargare la cunetta verso la controscarpa, per servirsi al tempo stesso del materiale estratto per i terrapieni ; la cortina fra il Vitturi ed il Gesù andava regolarizzata; il baluardo dello Spirito Santo dovea tuttora ingrandirsi di spalla e di fronte, alzandone la piazza a mo’ di cavaliere ; anche il Betlemme era da elevarsi, onde rimanesse coperto dalle alture esterne ; al Martinengo mancava un grande cavaliere nel mezzo ; davanti al Gesù era necessario costruire un rivellino già disegnato (8) ; e cosi via *■ \ Due anni dopo, quando era lecito credere le cose fosseio ridotte a buon punto, eravamo invece a più mali passi di prima M '. Al baluardo della Sabbionara ed alla cortina di S. Francesco infatti mancava ancora un terzo dei terrapieni, e quasi tutto il parapetto ; mentre la cortina vicina al baluardo andava alzata. (*) V. A. S. : Dispacci dei prov. da Candia: 10 marzo 1570. (s) Ibidem : 25 marzo 1570. (3) Ibidem: 17 luglio 1570. (‘4) Si veda per essi C. Promis: Biografie cit., pag. 447 e 562. (■') v. A. S. : Dispacci dei prov. da Candia: 10 aprile 1571. (<>) V. A. S.: Relazioni, LXIV (prima relazione di Latino Orsini). (i) Ibidem: LXXVIII e LXIV (Relazione di Lorenzo da Mula). («) Cfr. la pianta del 1573 pubblicata alla fìg. 51. (fl) V. A. S. : Dispacci dei prov. da Candia: volumi in appendice. (10) V. A. S. : Dispacci dei prov. da Candia : 25 marzo 1573.