LA FORTEZZA DI SPI N ALONG A 585 nengo(1), trovava nella fortezza difetti tanto capitali da doverne suggerire un mutamento completo : sì da rendere pressoché inutile la spesa e la fatica sino allora durata, e da costringere a nuovi sacrifizi di denaro e di attività. Il rapporto dell’Orsini porta la data del 13 gennaio 1584; e sullo stesso argomento, e d’accordo coi concetti da lui espressi, sono altri due dispacci del provveditore della fortezza Francesco da Molin e del provveditor generale Alvise Grimani(2). Constatato che i lavori della fortezza eransi eseguiti bensì con diligenza, ma che nel piano generale non erasi tenuto il debito conto delle imminenti alture esterne, non lontane dall’ isolotto più di 80 passi, l’Orsini mandava nuovi disegni e modelli fatti eseguire dal governatore Virgilio Belloni. E consigliava di restringere l’ambito della fortezza, escludendo da essa tutta la parte di mezzogiorno e levante (i baluardi cioè Tiepolo, Dona, Scaramella e Rangone), senza tuttavia distruggerli, bensì servendosene come di antemurale ; c di trasportare quindi il lato meridionale ed orientale della fortezza sulla sommità dello scoglio. Proponeva perciò la costruzione di una cortina lungo tutta la cresta fino alla mezzaluna Moceniga, quindi discendendo con “ due ali di nutro Vuna a man sinistra della detta mezaluna, che si congiungesse con la cortina del monte, et l’altra a man destra, che calasse giù per l’ascesa del monte et andasse a congiongersi con la cortina, che è principiata mai imperfetta et bassa sopra 11 mare verso ostro; et da l’altra parte del monte verso tramontana calar medesimamente per quella rippa con un’altra cortina, che andasse a congiongersi con l’altra muralia sul mare, verso levante, che e medesimamente principiata, ma troppo alta — Così facendo calcolava l’Orsini si sarebbero spesi solo 3500 ducati, mentre la sistemazione del vecchio preverrtivo ne importava ben"" 6000; senza calcolare che alla difesa del forte sarebbero bastati 200 soldati anziché 300. Non é a dirsi quanto sgradita sorpresa dovesse risentire Venezia al ricevere la scrittura dell’Orsini proprio allora quando si reputavano condotti a buon termine i lavori di Spinalonga e fortificato validamente e perennemente quel luogo. Con gran premura la questione fu data a studiare al Pallavicini, dal quale si ricordava essere partiti i primi suggerimenti per il disegno della fortezza come era stato eseguito, e da cui quindi il Senato poteva ripromettersi una valida confutazione dei nuovi argomenti addotti dall’emulo Orsini. Il Pallavicini infatti scriveva il 4 maggio 1584 al doge, difendendo a spada (') V. M. C. : Ms. Morosini, CCCLXXX (in data (2) V. A. S. : Dispacci dei prov. da Candía : 13 12 luglio 1583). gennaio 1584.