658 APPENDICE DI DOCUMENTI A tergo : Alli clarissimi messer Marchiò Michiel et messer Giulio Contarini il Procurator, dignissimi proveditori sopra le fortezze, signori et patroni sempre osservandissimi VENETIA. (V. A. S.: Relazioni, LXXXIV). ». Serenissime princeps et excellentissime domine, domine observandissime. ..........Noi non dovemo esser accusati nò de negligentia in solicitarli, nè in non haver fatto provisione de imprestarli, sì di danari della camera, come della specialità nostra, sì come sue magnifìcenlie in fin delle lettere loro par dicano ; perchè siamo et dell’uno et dell’altro molto poveri, et tanto più aggiungendovi il bisogno de questa fabrica. La condition della quale Vostra Serenità intenderà dal dissegno et informatione del fidelissimo et dilligente Zuan Hieronimo inzegnero, da esser havuto charo. E1 qual, gionto con le galle che alli giorni passati veneno de Cypro qui ; et si hanno partito alli 3 del presente. Et perchè nella commissione sua è ditto che ’1 regimento et capitano et governatore debbano dir l’oppinione loro, però con quella debita reverentia che si conviene, noi regimento et capitano con poche parole — havendo già molti giorni questo illustre governator, degno veramente di summa laude per la liberalità, modestia et diligentia che in lui se ritrovano, mandato a Vostra Serenità li desegni con il parer suo, dal qual ogniuno puoi comprender quanta sia in sua signoria intelligentia et peritia delle cose militar sì in offender come in deffender —, diremo l’oppinion nostra in quelle cose che sua signoria et l’ingegnerò sono disformi, ch’è nel reformar del bastion Martinengo : che l’ingegner lo reduce apon-tido et però debile et manco diffeso dalli altri baloardi, onde fa nascer duo cavallieri, come nel suo disegno, che diffendeno la ponta di esso baloardo. Lo illustre signor governator veramente lo disegna più obtuso et più grosso et ben diffeso dalli altri baloardi, et non li fa bisogno de altri cavalieri, che sparagna molta spesa et avanza assai tempo. La segonda differentia, simile a questa, è nel baloardo Vitturi, che esso inzegner chiama de S. Liberal, el qual lui vorìa finir come è principiato ; et essendoli opposto che era debile, et che per comodità delle basse coverte dalle bande de eminentie che diffendino chi vi è dentro et dalla comodità del terren attissimo a far trinciere se potria venir a batterlo in croce da tutte due le face, et essendo de* bile facilmente sarìa aperto, et convenendosi far altissimo per causa delle eminentie che vi sonno appresso, il gran peso lo farìa più presto ruinar, esso Zuan Hieronimo disse a bocca volerlo ingrossar dentro, ma, anchorchè nella sua scrittura nulla dice di questo, et ancho da gran altezza restrenze la piaza et è mal diifeso dalla piattaforma da lui disegnata, però dice esservi un altro cavalliero principiato, el qual è un certo monteselo di terreno eminente. Ma sua signorìa illustre dice voler rimover la faccia con il fianco verso S. Francesco, nella qual il muro che ora vi si trova è ineguale, et redutto ad equalità è longo passa 56, alto passa 3 pie 2, la grossezza d’alto a basso riduta passo 1 piè 2, la grossezza delle fondamenta passa 2 piè 4, la profondità passa 2, li spironi sonno de pilo fatti senza calcina, di muodo che manco spesa sarà che lo ingrossar dentrovìa; et lo fa venir più ottuso et benissimo diffeso da un cavalier in mezzo, ben fondado et ben composto, tirrando la cortina alquanto più dritta. Et se non fusse la grande distantia de passa 300 fino al baloardo della Sabbionera, del qual sonno concordi, da un poco più avanti a un poco più indriedo, non li faria sua signoria neanche quel cavalier in mezzo. Vero è che, come dice Zuan Hieronimo, se slarga la cortina dal terren saldo et driedo se mete terren mobile, ma anche per l’oppinione di esso Zuan Hieronimo se slarga dal terren saldo, tra el qual et la cortina bisognerà meter altro terren mobile, non però tanto. Per queste et molte altre rason ne ha parso adherirse alt’oppinion de sua signorìa, come anche dalla terza differentia, che è da che se deve principiar. Et veramente sua signorìa sapientissima considera che, essendo qualche parte assai redutta, alcuna in qualche particella, come el Vitturi, ancorché