440 I MONUMENTI VENETI DELlAsOtA DI CHETA. nara ; ed in modo particolare poi, in caso di guerra, la fabbrica di alcune opere esterne di puro terreno, consistenti in quattro revellini con fosse e trincee, distribuiti attorno alla fortezza a mezzogiorno ed a ponente (1). Essi in realtà non vennero però mai costruiti : soltanto al di fuori della porta Retimiotta e del cavaliere di S. Nicolò, vennero disposte, ignoriamo precisamente quando, quelle due mezzalune che costituirono le sole opere esterne della Canea. Simili raccomandazioni ripeteva poco dopo anche l’ingegnere Angelo Oddi (6 marzo 1601). Insisteva egli perchè al Gritti venisse aggiunto un orecchione sporgente 8 piedi ; e con altro orecchione alla Piattaforma fosse protetta la porta Retimiotta, della quale doveansi sempre finire “ tutti lì tre volti del suo corpo di guardia „. Mostrava inoltre la necessità di terminare i parapetti, con nuove cannoniere in barba nei baluardi. E ricordava in fine le opere già compiute dal Moro, l’accrescimento cioè dei parapetti in terreno al Gritti, ed i lavori per cui tale baluardo era riescito, grazie al materiale tolto da un taglio nella con- (*) V. A. S. : Relazioni, LXXXl (Relazione del Gonzaga).