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I MONUMENTI VENETI DELL,’ISOLA DI CRETA
  riproduca i suoi concetti in proposito, nonché dalla nota del provveditor Vittori, di cui tosto diremo, e dalla preziosa relazione di Gian Gerolamo Sammicheli, che vedremo mandato a Candia un decennio pih tardi.
     Gli anteriori progetti — in parte già attuati prima della venuta del Sam-micheli — stabilivano la difesa del lato orientale della città in maniera che un nuovo recinto, fiancheggiando esternamente ed in basso la cerchia antica, costituisse a questa una seconda difesa. Tale recinto avrebbe dovuto constare di tre cortine: la prima, alla Sabbionara, fra il mare ed il torrioncino rotondo, denominata, del pari che la porta in essa aperta, dei Consiglieri, perché ne costeggiava le abitazioni; la seconda fra tale torrione della Sabbionara e quello i S. Francesco, alla fabbrica del quale abbiamo già più volte accennato ; la terza, detta di S Francesco, tra il torrione suddetto c la casamatta situata appi ossima-tivamente all’angolo sud-est dell’antica città “>. - Se non che Michele Sammichel, modificò simile progetto, coll’aggiunta del baluardo della Sabbionara in sostituzione dell’omonimo torrioncino, e quindi colla riduzione delle cortine di ta e lato, abolendo quella centrale «. - Dalla casamatta in poi, ove cessava la cinta
   < nuovi », che nella pianta non sono indicati, mentre lo sono benissimo i « vecchi » e gli « antichi ». — E siccome in questo in‘ervallo di tempo abbiamo notizia di soli quattro disegni e progetti eseguiti per le mura di Candia (da Michele Sammicheli l’uno, l’altro dal nipote Gian Gerolamo, il terzo dal governatore Martinengo, dal capitano Bembo l’ultimo), sembra ragionevole doversi fra quelli limitare le nostre ricerche. — Ma il progetto di Gian Gerolamo Sammicheli resta escluso nella scelta, perchè esso comprendeva e l’orecchione al baluardo della Sabbionara e la piattaforma presso S. Francesco, che mancano nella nostra pianta. Scartato del pari va il disegno del governatore Gerolamo Martinengo, come quelle che aboliva i cavalieri nelle cortine fra il Gesù ed il Martinengo e fra il Martinengo ed il Betlemme, e modificava ottundendoli i baluardi di S. Liberale e del Martinengo, coll’aggiunta al primo di un cavaliere, ben diversamente da quanto porta la nosti a pianta. E cosi pure finalmente va messo da parte il progetto del capitano generale Gian Matteo Bembo, il quale voleva aggiunta al posto della casamatla una mezzaluna rovescia, alla quale manca ogni accenno nella pianta di cui trattiamo. — Di guisa che, per esclusione, resterebbe provato che il nostro disegno non può essere se non una riproduzione del progetto stesso di Michele Sammicheli.
        A poter cosi concludere una sola difficoltà parrebbe venir opposta dal fatto che nella pianta sono segnati altresì quegli arsenali < vecchi » che furono cominciati solo nel 1550, quando cioè era già arri-
vato a Creta anche Gian Gerolamo Sammicheli. Ma se tale fabbrica fu iniziata soltanto in quell’anno, da troppo tempo se ne era invece deliberata l’erezione ; e fino dal 1529 anzi erasi già preparato un disegno per la sua esecuzione. Del resto nulla vieta che, anche essendo posteriore al 1550, la nostra pianta, applicando le idee di Michele Sammicheli al nuovo stato della città, vi potesse tracciare quel complesso di forme in parte già attuate, in parte solo progettate, che risalivano al disegno originario di Michele Sammicheli, disegno che — come vedremo — continuò a costituire per tutta quell’epoca la norma e la base per il proseguimento dei lavori alle mura di Candia.
    (i) Queste notizie deduciamo sia dalla pianta antica delle fortificazioni di Candia, sia dalle due relazioni di Gian Gerolamo Sammicheli e di un anonimo (che pubblichiamo in appendice, doc. 2 e 4), del lo4S l’una, di una diecina di anni più tarda l’altra,
    Apparisce da esse che, a norma dei disegni seguiti sino allora, la cortina dei Consiglieri era lunga 130 (oppure 120 passi); che il torrioncino rotondo della Sabbionara — di 22 passi di circonferenza - venne demolito per dar luogo ed al tempo stesso fornii materiale alla fabbrica del baluardo di egual nome; che la cortina seguente misurava 75 passi di lunghezza e 9 di altezza ; e finalmente che dal torrioncino di S. Francesco alla casamatta intercedevano 85 (oppure 83) passi di cortina.
     (S) Vedasi pure pag. 321, nota 1.
     (3j Cfr. fig. 188.