348 I monumenti veneti dell’isola DI CRETA servendosi solo in parte delle angarìe. E c’era finalmente il forte di S. Dindin che egli _ tornando alle antichissime proposte - preferiva sp.anare, giovandosi di quel terreno per la fabbrica dei cavalieri, mentre il resto del suo o avre c servito di controscarpa : in tal maniera si sarebbero costruiti econom.camente i cavalieri e la controscarpa, si sarebbe evitata U spesa d, incamiciare .1 ore, e si sarebbero risparmiate le genti a sua difesa"’. Poco appresso, mentre Venezia pensava a mandare un po di denaro , chi si prendeva la briga di far nuovi conti; e trovava che le muraglie mancan i a Candia sommavano a 3390 passi ed i terreni a l/oOO. Di modo eie, sovvenzione annua di 20 mila ducati, si sarebbe potuto finire m due anni, men ,e tirando alle lunghe, si sprecavano somme favolose per pagare i soprastanti, e correva il pericolo che le pioggia menassero strage delle opere incomp.u e. . A parte il pio desiderio, dovendo aiutarsi coi pochi mezzi disponibili, i provveditore Giovanni Mocenigo cavava le fosse, allargava le piazze del baluardo Martincngo, chiedeva istruzioni quanto ai cunicoli inventati ca ismi, t aveano già cominciato a presentare delle obbiezioni, e pregava che in aiuto del SLAm- p.~——»—•“—” sr*~ •*- quel Bonomi che vedemmo replicatamente già chiesto invano . A Venezia si raccoglievano i provveditori alle fortezze Giovanni Vendram.n, Lorenzo Bernardo e Ferigo Nani, assieme al vecchio Savorgnan : e uni amen e discutevano sui cunicoli dell’ Orsini, appoggiandosi alle lettere del provvedilo e e di Gian Paolo Ferrari, nonché ad un modello in legno. E giungevano alla conclusione che essi si continuassero, a patto perù che fossero minati in modo da poterli far saltare all’occorrcnza'4». Quanto poi ad una persona da spedirsi nell’isola ad esaminarne cor ez , l’incarico era affidato a Giambattista del Monte, capitano generale delle fanterie (6 agosto 1588)«. Onde a costui faceva tosto rimettere una nota .1 ces- (1) V. A. S. : Senato Mar, XLVIII, 1*; e Senato Se creti, LXXXV, 197*. m V. A. S. : Dispacci dei prov. da Candia : Hi marzo 1587. — In vista di ciò il provveditore Mocenigo faceva piantare sui terrapieni 2 mila alberi fra cipressi, olivi, carubbi, mandorli e gelsi, per evitarne la rovina. (3) Ibidem: 29 giugno 1587- (4) V. A. S. : Prov. alle fortezze; libri delle risposte, 1: 12 settembre 1587. Ad onta di ciò il Mocenigo nella sua relazione del 1589 proponeva una nuova consulta, a cui intervenisse pure al suo ritorno da Creta il generale Del Monte, onde vagliare piu ponderata-mente la questione (V. A. S. : Relazioni, LXXIX). (5) V. A. S. : Senato Secreti, LXXXVI, 169. Dello stesso anno 1588 è una scrittura in favore di Zorzi Filino, eletto il 18 aprile 1572 proto dei marangoni di Candia in luogo di Zorzi Tornichi, nella quale si fanno elogi di lui per le sue prestazioni alle fortezze (V. A. S. : Senato Mar, filza C, incarto 13 agosto 1588). — Poco dopo, anche quel Giovanni Molle, che nel 1561 era stato eletto proto dei muratori, quantunque da Venezia fosse stato destinato a tala carica Antonio Robazzola (cfr. pag. 330), pre-