LA CINTA DI CANDIA 365 nel 1573, perchè si possa qui tornare sull’argomento (,). Non va taciuto tuttavia come quel rivestimento dei suoi bastioni, che tante volte crasi invano reclamato, venisse finalmente compiuto nel 1664 per merito della sollecita premura del provveditore Nicolò Corner, il quale, a ricordo dell’audace impresa compiuta dui ante 1 imperversare della guerra, volle collocata una epigrafe e replicato il piopiio stemma sull alto di quelle mura. — E fra i suoi baluardi Venier e Michiel fu aggiunto il levcllino detto di S. Dimitri ; ed alla punta del baluardo Venier il ridotto Sferro. All ingegnere Beato Beati, morto nel 1645, si deve l’opera a corna del (jcsu o della Palma — ornata dello stemma del provveditore Andrea Corner —, situata di rimpetto alla porta del Gesù ; al governatore Bacchili l’opera a corna di I anigra, davanti all omonimo baluardo ; e all’ ingegner D’Agna, milanese, il revellino di S. Spirito, di fronte alla cortina fra il Panigrà ed il S. Spirito stesso. Il governatore Camillo Gonzaga, oltre aver costruita la falsabraga a piedi delle mura dalla porta del Gesù fino alla Sabbionara, ideò c diresse la fabbrica dell’opera a corona di S. Maria, davanti alla punta del Martinengo ; del revellino di S. Nicolò, fra questa e l’opera della Palma ; del revellino di S. Maria o di Betlemme, davanti alla cortina fra il Betlemme stesso ed il Martinengo; del revellino di Panigrà, fra il Betlemme ed il Pandocratora ; e del revellino o ridotto di S. Andrea, fra il revellino di S. Spirito ed il mare. L ingegnere \ an \\ crt, sotto il generalato di Alvise Mocenigo, cominciò 1 opei a a corna Moceniga che in origine crasi progettata come semplice mezzaluna , posta di fronte al Betlemme e rimasta incompiuta. E mentre arditamente lavorava al Crepacuore, rimpetto alla fronte meridionale del Vitturi, restò ucciso dal nemico, sacrificando sè, come già il figliuolo perito all’assedio di Canea, per la causa di Venezia e della cristianità. Dopo l’assalto del 1648, l’ingegnere Filippo Besseti di Vcrneda — che più tardi, nel 1668, dovea pure lasciar la vita nella difesa di Candia —, riparava i danni dal nemico apportati, c tornava a ridurre a mezzaluna l’opera Moceniga, che dicemmo lasciata imperfetta. Sotto il generalato di Marco Molin fu fatta l’opera Molina, a settentrione (fi Lo migliorò pure il governatore Camillo Gonzaga, come attesta anche A. Valier (Hisloria cit., pag. 19); il quale erra tuttavia ove dice che per la costruzione del forte era stato necessario spianare un borgo popolato esistente sul colle. (*) 11 suo nome sarà certamente dovuto ad una pianta di palma. Analogamente abbiamo a Candia una chiesa di S. Giovanni della Palma ed un’altra di S. Elia < sii ragià » ; come fuori della città era la fossa dei Datoli. 46