LE FORTIFICAZIONI DI RETIMO •185 Di qui si diparte, costeggiando la spiaggia, una muraglia che forse non rimonta ad epoca veneta. È larga m. 1 x/% ; ed alta un paio di metri dal livello esterno, pochi decimetri invece misurata da dentro. Più che altro è un riparo contro le onde del mare. Al di là del piazzale testé ricordato il muro si eleva però alquanto, rinforzato verso l’interno da un terrapieno (largo m. 1-1 ’/g), al di sopra del quale emerge il parapetto. Di fronte alla via Kalnin cessa il terrapieno, ed il muro gira a semicerchio, formando una specie di bastione, che è da ritenersi opera turca. E finalmente, dopo una interruzione dovuta ad una breccia moderna, il muretto, pure munito di parapetto, si inerpica sulle roccie del colle della fortezza. La fortezza. — Già nel 1558, quando i lavori alla cinta dei borghi, proseguiti secondo le originarie istruzioni dei Sammicheli, parevano domandare lunghi anni per il loro compimento, Sante Contarmi, ambasciatore dei Reti-miotti, presentatosi al Senato, aveva chiesto in loro nome licenza “ che si possi far uno redatto, come quello del Xante, nel monte della guardia si ritrova nel corpo di questa città, a spese nostre, con le opere però ordinarie della città et destretto, acciò in ogni occorrentia si possiamo salvare la vita et la robba :.......... al che ne induce la longhezza del tempo si ricerca nella fortificatione della città, infra il qual tempo potressimo incorrer in qualche inconveniente, et pari-menti perchè detto ridutto fra pochissimo spatio di tempo si può fare et ne poiria preservare, come di sopra Trattavasi insomma di costruire una cittadella, destinata a ricoverare in caso di bisogno gli abitanti, atteso che i lavori alla cinta urbana non accennavano a ridurre così presto la città in istato di tranquillante difesa ; e per tale nuovo fortilizio erasi prescelto l’aspro e roccioso colle a settentrione degli abitati, imminente sul mare, denominato appunto Paleocastro per aver servito già di acropoli alla classica città di Rhithymna(1). Alla domanda dell’ambasciatore, il Senato rispose a dir vero alquanto ambiguamente (2\ E forse per questo, forse perchè l’opera apparve ben più ardua di quello che erasi creduta in principio — mentre le nuove semplificazioni al recinto dei borghi facevano sperare un più celere compimento di tali opere fortificatorie —, l’idea per allora tramontò ; ed i Retimiotti stessi si tirarono indietro, evitando di più parlare della proposta da loro avanzata(,1). (') Cfr. pag. 24. Settato Mar, XXXIV, 144*). (*) < Sia risposo che si haverà quella cura che si (3) V. A. S. : Dispacci dei prov. da Candía: 1 giu-conviene, et si attenderà alla sicurtà di quelli fedelis- gno 1559. simi nostri sì come ne parerà esser bisogno » (V. A. S. : 01