646 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA tezza s’atrovi un piede di scarpa et che alla sua cima mantenghi mezzo passo di grossezza „. Una traversa di semplice muro, alta 6 piedi, avrebbe segregato il fortino dalla piazza di ricorso. Tutt’intorno avrebbe girato un fosso, largo 30 piedi e profondo 10. “ Si intrerà in questa recinta „ , seguitava il Van Wert, “ per una strada cavata nel fondo del fosso et serrata con una tuona porta, il soglio della quale porta deve esser di 12 o più piedi sotto il fondo del fosso. Poi, essendo entrata nel fosso, si monterà per la strada nella piazza di ricorso, et nel fortino si monterà con una scala per la porta che si farà „. Nel fortino avrebbero trovato posto sei alloggiamenti, un corpo di guardia ed un altro quartiere all’estremità della piazza di ricorso. La spesa totale sarebbe stata di 2500 reali, non computando le angarìe(I). Ma quando i Corner esplicitamente lasciarono capire di non voler concorrere pecuniariamente a quella fabbrica(2) *, ogni progetto venne abbandonato ; c della fortificazione del Paleocastro di Sitia non si parlò più. Carierò. — Altra volta già ci è occorso di parlare degli studi per una sistematica protezione delle coste cretesi col mezzo di una serie di torrette di guardia situate lungo la riva del mare ^ per segnalazione e difesa. Non ripeteremo quanto fu detto ; ma rammenteremo tuttavia come uno dei luoghi della cui difesa più particolarmente si presero pensiero le persone cui era affidata la tutela dell’ isola, fosse la spiaggia ad oriente della capitale detta di Carterò, dal nome del fiume che ivi sbocca e dell’attiguo omonimo villaggio. Ne vediamo fatta menzione dal capitano Giovanni Mocenigo nel 1583 (4); e poco dopo dal sindaco Garzoni, il quale avrebbe voluto ridurre ivi presso una piazza in modo che servisse alle artiglierie U Una fortificazione di terra, nella località dove era la guardiola, suggeriva il governatore Annibaie Gonzaga ^ ; e di una semplice trincea in caso di bisogno si accontentava Angelo Oddi(,). — In effetto però non vi venne costruita fortificazione di sorta. Caluslimionas. — Sulla costa settentrionale della provincia di Castelnuovo godeva all’epoca veneta una certa rinomanza il piccolo porto detto di Caluslimionas (KaXoi Atjxévsg), celebre già per aver offerto ricetto alla navicella di S. Paolo (1) y A. S.: Dispacci dei prov. da Candía: 28 di- (1) V. A. S. : Relazioni, LXXXI (Sua relazione), cembre 1639. (r>) V. B. M. : Ttal. VII, 304, b. (2) Ibidem: 16 gennaio 1640. (G) V. A. S.: Relazioni, LXXXI (Sua relazione). (3) Vedi pag. 294 segg. O ^T• B. M. : Ital. VII, 1523.