591 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA pire finalmente l’angolo Carbonano ; nonché costruire un vólto all’attiguo portello (l). In rispondenza a tali istruzioni, il provveditore della fortezza Gerolamo Contarini attese per prima cosa a terrapienare l’angolo Carbonano, aggiungendovi i parapetti ; e terminò il voltone al portello omonimo del piano, “ tanto / accomandato da esso illusivissimo Monte „, costituendo esso la base ed il punto di appoggio di tutti i “ cassoni „ in muro a secco, scaglionati lungo le cortine sino al cavaliere Miani, cassoni che a loro volta dovevano poi andar terrapie-nati, appena si fosse potuto far affidamento sulla stabilità del loro sostegno (2). Ma, dopo la sua partenza, i lavori ebbero una nuova e più lunga interruzione, durante la quale tornò a galla la questione dell’istmo alla Culatta. Che se il Contarini stesso reputava impossibile che il nemico imprendesse quel taglio, una volta che, per raggiungere la profondità di 7 piedi, sarebbe stato necessario cavare un tratto esteso per 40 passi di terra, più altri 32 passi di secche verso Mirabello, e 14 verso l’interno del porto il capitano Pietro Zane invece tornava a parlare della necessità di costruire alla Culatta un maschio oppure una traversa (4). Quanto alla fortezza di Spinalonga, del resto, il provveditore Mocenigo tornava a rilevarne tutti i difetti, considerando come “ non si trova pur un palmo di terra che non sia predominato dal sito di fuori „(3), e come in causa delle roccie onde era costituito lo scoglio, assai più micidiali sarebbero riusciti i tiri di cannone (6). Che se, ad onta di ciò, tanto egli quanto il capitano Filippo Pasqualigo (,) consigliavano di ultimare almeno quei lavori allora completamente trascurati(8), più radicali provvedimenti suggerivano il governatore Onorio Scotti ed il capitano Gian Giacomo Zane. Il primo infatti rilevava l’inutilità della fortezza dello scoglio, dato che il nemico avrebbe potuto trovare non lungi di lì altri porti ove ricoverarsi, specialmente dietro la Culatta e presso lo scoglio di Colochita, ad oriente della penisoletta ; e suggeriva quindi ridurre a proporzioni minime la fortezza di Spinalonga(9). L’altro invece, rincarando la dose, azzar- di Dispacci dei prov. da Caiidia : 24 aprile 1589 — V. B. M.: Hai. VII, 1523. (Ò V. A. S. : Dispacci dei prov. da Candia : 8 luglio 1589 — Relazioni, LXXXVII (Relazione del Contarini). (3) Vedasi la stessa relazione del Contarini. — Nell’istmo della Culatta venne realmente tagliato un canale pochi anni fa, per opera delle truppe francesi. (4) V. A. S. : Dispacci dei prov. da Candia : volumi in appendice: 1 ottobre 1590. (5) Cfr. V. M. C. : Ms. Dona dalle Rose, XXI, 4 : « Nel stato che è, si stima che non si possa difendere per tre giorni ». (G) V. A. S. : Relazioni, LXXIX (Relazione del Mocenigo del 1593; e di Nicolò Dona). (7) Ibidem, LXXXI (Sua relazione). (8) V. A. S. : Dispacci dei prov. da Candia : 1 luglio 1596. (9) V. A. S. : Relazioni, LXXXI (Sua relazione).