LA CINTA DI CANDIA 400 mata della fossa, attraversata da una piccola galleria(,)). Il lato orientale ed il primo tratto di quello meridionale del forte ò tutto sventrato : il resto invece conservasi tuttora bene. La porticina a sud — munita dello stemma di Andrea Corner(2) — immette in una stretta e irregolare galleria. Il lato settentrionale è aperto per lasciar adito alla rampa di accesso all’opera. Ma sul davanti è invece l’alto muro della controscarpa. Internamente sovrastano alti i terrapieni; la fossa in giro è larga, ma poco profonda. La controscarpa prosegue^. Il revellino di S. Nicolò è pure cinto di muro, tranne per nord, ove sale la rampa, la quale al suo inizio attraversa una porta (larga m. 1,80), praticata nel muro della controscarpa (privo quivi di terrapieno dietro a sè). La parte nord-ovest del revellino è però rovinata e demolita. I terrapieni sono tuttora alti, ed ò ben conservata la fossa. Nella controscarpa che segue(4) ò un’altra apertura di m. 0,00, sotto cui (') Cfr. fìg. 214. (3) Cfr. fig. 215. (s) Collez. calchi n. 27. (4) Cfr. tavola 10. fig. 240 — candía : l’opera della palma vista da dietro. (76).