LA CINTA DI CANDIA 347 Piovevano intanto a Venezia altre note sui mancamenti della fortezza di Candia. Una del 12 ottobre 1584, era di bel nuovo del governatore Gian Maria Martinengo ; c — si capisce — i bisogni erano per la terza volta cresciuti, perchè, se di terreno mancavano solo 30860 passi, di muro ne abbisognavano invece 5860(l). — Una seconda, del 15 febbraio 1585, era opera dell’ingegnere Giovanni Fava, succeduto al Ferrari(2): il muro diminuiva a 4114 passi, ma il terreno cresceva di nuovo a 31460 (3>.— Seguiva un conto particolareggiato dei 2777 ducati spesi a Candia nell’ultimo trimestre'4'; poi due dispacci in cui il provveditore Alvise Grimani dava conto dei lavori alla fossa ed ai cunicoli, dei terrapieni alle cortine del lato occidentale, delle casematte terminate ai baluardi, e della cortina fra il Betlemme ed il Martinengo cominciata ad incamiciare ( ; c capitava finalmente una nuova nota del Fava con nuove rivelazioni : di muro abbisognavano ancora 4468 passi cubi c 25250 di terreno : il che voleva dire, calcolando il muro a 5 — e per breve tratto a 2 — ducati, una spesa di 22100 ducati, oppure, calcolando il terreno ad 1 passo per angaria, un impiego di 25250 angarle(6). Poi, mentre il capitano Pietro Zane seguitava a lavorare alle fosse ed ai vólti del Martinengo(7), il Fava, instancabile, compilava anche il terzo preventivo (30 novembre 1586), secondo il quale finalmente i bisogni tornavano a scemare: 3508 passi di muro, e 18640 di terreno (h). Ma invece il Grimani vedeva le cose a modo suo ; e riferiva in Senato che era necessario fabbricare ancora 2634 passi cubi di muro ed ammassarne 20320 di terreno : i primi avrebbero importato una spesa di 15800 ducati, i secondi di 13 mila, senza l’aiuto delle angario. C’erano però inoltre i sette cavalieri, di 4 mila passi cubi di terreno ciascuno, per una spesa di 9 mila ducati, 0 V. A. S. : Dispacci dei prov. da Candia. — Raccomandava egli si allargassero gli spalti delle cortine e le piazze del Martinengo ; si costruisse in muro la facciata della porta del Gesù; e si accomodasse quella del Betlemme. — Anche ai baluardi della Sabbionara, del Gesù, del Martinengo e dello Spirito Santo c'era qualche lavoro in muratura da compiere: nonché poi i 286 passi della muraglia lungo il mare. (2) Ufficialmente egli fu creato ingegnere solo il 15 febbraio 1591 (V. A. S.: Senato Mar, LI, 126). (3) V. A. S.: Dispacci dei prov. da Candia. — A S. Spirito occorreva il vólto conducente alla piazza bassa verso il Panigrà, il merlane nel suo fianco ed un rialzamento dell'orecchione ; al Panigrà il vólto per la piazza bassa di nord ; al Betlemme quello verso il Martinengo ; al Martinengo i due vólti delle piazze basse erano da ingrossare ; al Gesù conveniva circondar di muro la piazza verso il Vitturi e finirne il vólto ; al Vitturi allungare il vólto della piazza bassa occidentale ; di più bisognava finire in muro la porta del Gesù, ed i portelli di S. Spirito e della Sabbionara: oltre a tutte le opere in terrapieno. (*) V. A. S. : Dispacci dei prov. da Candia: 31 maggio 1585. (5) Ibidem: 15 agosto e 11 dicembre 1585. (t>) Ìbidem: 31 dicembre 1585. (') Ibidem: 19 ottobre 1586. (») V. A. S. : Relazioni. LXXIX. — Il provveditor Mocenigo invece era inclinato a lasciare il forte e a difenderlo anzi con fosse e con cavalieri (Ibidem). — Gir. poi la nota del 26 agosto 15S8, in V. A. S.: Dispacci dei prov. da Candia : volumi in appendice.