432 I,’ADRIATICO Una prova del difetto di coscienza nazionale e politica negli Slavi noi lo troviamo pure in questo, che lo stato che spesso si urtò con Venezia per la libertà degli sbocchi marinari fu l’Ungheria. I re ungheresi vennero talora a contesa con la Repubblica; si unirono ai suoi nemici e cercarono più volte, e vi riuscirono, di far insorgere Zara. Tale politica si accentuò sotto il reggimento di principi occidentali che avevano notevolmente sollevato le condizioni civili e politiche del paese, voglio dire degli Angiò, e questo al fine di svincolare il regno dalle dipendenze economiche verso Venezia. Orbene a nessuno deve sfuggire come l’Ungheria, per arrivare al bacino che più le sta dappresso, debba attraversare un paese popolato da Slavi cioè la Croazia. È proprio questa regione che la separa da Fiume italiana, suo unico scalo commerciale. Un movimento di carattere politico proveniva dunque dal regno d’Ungheria non dai sovrani della barbarica Slavia. Un fatto che colpisce, quando si leggano documenti medievali, si è il ritrovare fra i principali cittadini delle comunità litoranee d’oltre Adriatico dei nomi slavi. Fra le persone di Sebenico, che nell’adunanza 15 marzo 1322 giurarono fedeltà alla Repubblica, ritroviamo dei casati come questi : Cognovich, Crassanich, StricÀg, Jurich, Cernotig, Cragotig, Dragoy, ecc.; e fra quelli di Traù, che pure prestarono il medesimo giuramento, appariscono un Doymi, un Glesse, un Ivanche, un Juschi,