544 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA Col fronte orientale del Martinengo comincia quella parte della fortezza che, tante volte minacciata ed anche rovinata nell’epoca veneta, è ora in uno stato di completo sfacelo. Tosto dopo il baluardo, il muro che recinge ed orla il dirupo incombente sul mare, si sdoppia : quello più alto e più interno ha lo spessore di m. 1 l/2 ; l’altro, assai rovinato, di m. 1,20. — Più oltre seguita solo P inferiore, il quale è un semplice parapetto di 60 centimetri di spessore, piantato sulle roccie a picco. — La traversa che viene dal cavaliere Mocenigo, ed ha uno spessore di m. 2,60, lo scavalca. — Il muro invece, più avanti ancora, si allarga e si trasforma, intercalato di merloni dello spessore di m. 1 '/, fino a 3 : corrispondenti alle batterie Pesaro e Benzona. Poi si interrompe e si converte anche in semplice muro di rivestimento del suolo. — La parte seguente è o distrutta o rifatta di nuovo in epoca recente dai Turchi sotto altra forma. La piazza Tiepola così, col suo cavaliere detto Falcone o della Linguetta, e la Linguetta stessa sono un ammasso di ruderi, di roccie a picco e di riedificazioni turche(I). — Quivi sorge ora anche il faro. (*) Collez. fotogr. n. 498. fig. 327 — la mezzaluna della linguetta, vista da oriente. (496).