572 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA Così avvenne che, in seguito al memoriale presentato il 5 ottobre 1571 da Sforza Pallavicini e da Giulio Savorgnan (,), il Senato mandasse ordine al provveditore generale in Creta di pensare altresì a tempo opportuno alla fortificazione di Spinalonga (2\ Passò tuttavia quell’anno, e passarono parecchi dei successivi senza che il progetto venisse attuato. Che anzi, mentre il Pallavicini nel settembre del 1574 ripeteva le raccomandazioni già fattel’Orsini trovava invece poco opportuna quella fortificazione, vuoi per l’infelice postura dell’isolotto da fortificarsi, sottoposto all’offesa dei monti vicini, vuoi per la mancanza di acque nel porto, e finalmente per l’eccessiva lontananza da Candia(4). E anche quando l’Orsini, modificate le proprie idee, convenne nel bisogno di quei lavori, ed eguale opinione espressero — fra altri — i provveditori Iacopo Foscarini e Luca Michiel ed il governatore Zampeschi(5), fu d’uopo attendere ancora più di tre anni prima che il progetto fosse studiato con seri e pratici intendimenti. Alla fine, il 4 agosto 157$, giudicandosi venuto il momento di mandare ad effetto la deliberazione presa nell’ottobre del 1571, il Senato scrisse ai magistrati cretesi ingiungendo loro di occuparsi della fortificazione dell’ isolotto, e di consultarsi per ciò col governatore Moretto Calabrese e col colonnello Camillo Stella. Ad essi era lasciata libera scelta di “ abbracciare quella parte che vi parerà più opportuna del sito che mostra le vestigie di quelle antique mura che si vedeno sopra il predetto scoglio, overo restringersi sopra di esso in minor sito con fabrica che possa assicurare pur di tutte quelle parti quella bocca „. Escluso era soltanto che si seguisse il parere altra volta espresso dal-1’ ingegnere Alessandro Campi, “ che si dovrebbe atterrare quella parte da man stanca, dove il scoglio è distante da terra passi 80 in circa, perchè si venirebbe a questo modo a congionger il scoglio colla terraferma „. — Le decisioni dovevano esser prese sul luogo dal provveditore insieme col duca o col capitano ; e solo nel caso che essi non si fossero accordati, si sarebbe recato a Spinalonga anche il terzo di loro, per giudicare poi a maggioranza di voti. Nel frattempo la cosa doveva essere tenuta gelosamente secreta ; per poter poi com- piere i lavori prima dell’uscita dell’armata turca nell’anno seguente(6). (') V. A. S. : Dispacci deiprov. da Candía : volumi in appendice. (z) V. A. S.: Señalo Secreti, LXXVIII, 19. (3) V. A. S. : Dispacci dei prov. da Candía : volumi in appendice. ('») V. A. S. : Relazioni, LXIV (Seconda relazione dell’Orsini). (5) V. A. S. : Dispacci dei prov. da C aridi a : 28 a-prile 1575 — Relazioni, LXXVIII (Relazione di Luca Michiel del luglio 1575) — Senato Secreti, filza XLIX: incarto 4 agosto 1578 (Scrittura dello Zampeschi). (6) V. A. S. : Senato Secreti, LXXXI, 143.