BARBARI E BIZANTINI 161 Del resto con gli Orseoli la politica veneziana prende uno slancio più coraggioso. È allora che si va estendendo, rapidamente e trionfalmente,, l’influenza veneta sulla costa istriana e dalmatina. Ma prima che quest’impresa fosse compiuta, la Repubblica, fedele all’antica politica, nel 992 riusciva a strappare all’imperatore d’Oriente importanti privilegi, quali, ad esempio, una. riduzione delle imposte di dogana e di navigazione (*). Si trattava non altro che di concessioni economiche; ma per Venezia si camminava verso l’autonomia politica e la libertà economica ad un tempo. Pochi anni dopo Pietro Orseolo II era riconosciuto a Bisanzio quale duca d’Istria e di Dalmazia, sempre però sotto l’alto protettorato dell’impero d’Oriente: protettorato più nominale che reale, perchè Venezia, man mano che sentiva accrescersi la sua potenza, avea minor bisogno di conservarsi ligia al suo stato tutelare. Il costituirsi del regno normanno nel Mezzodì d’Italia non solo preoccupò Venezia, che vedea minacciata la sua libertà di navigazione nel basso Adriatico, ma preparò giorni penosi all’impero bizantino, quando Roberto il Guiscardo s’accinse nel 1080 a invaderlo, traendo profitto dalla detronizzazione di Michele VII. Il nuovo eletto, Alessio Comneno, rivolse un caldo appello a Venezia e, per associarla indissolubilmente alla lotta contro (*) Mani?roni, op. cit., p. 77. 11. — G. Cassi.