598 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA al 1714, seppe resistere alle insidie ed agli assalti del nemico, nel nome santo della patria. # * # Oggidì lo scoglio di Spinalonga non ò più nè una fortezza militare, come nell’epoca sua più gloriosa, nè un modesto villaggio turco, come era durato sino a pochi anni fa : il governo cretese, con discutibile vantaggio igienico c con evidente sfregio alle sue memorie storiche, lo ha convertito in lebbrosario(l). Ma tutt’intorno è cinto ancora dall’antica muraglia veneziana, fondata sugli scogli di cui è irto l’isolotto : una bella muraglia a scarpa, limitata da un cordone, al di sopra del quale emerge un piccolo parapetto di 45 centimetri di spessore. Verso l’interno è accostato al muro un terrapieno, largo per lo più poco meglio di un metro, ma modificato ed anche interrotto spesso dagli edi-fizi addossativi: vi si sale, al solito, mediante rampe o scale. Davanti alle cannoniere aperte nelle muraglie, il terrapieno manca. La cinta, che in alcune parti è lambita dal mare, in altre — specialmente a settentrione — si eleva alquanto dal livello di esso, inerpicandosi sulle roccie clic sovrastano le onde. Essa conserva ancora la forma primitiva, coi due baluardi maggiori a mezzogiorno, la bassa mezzaluna a settentrione, e le altre cortine frastagliate di baluardetti, orecchioni, angoli e puntoni : mentre la mezzaluna di mezzogiorno e le due piazzette di nord, poste più in alto, sul declivio delle scogliere, completano la parte più antica della fortezza. La porta principale, la bella porta semplice ed austera che porta l’epigrafe di Luca Michiel, serve ora di ingresso secondario all’ interno del recinto ; ed il piccolo molo di approdo avanti ad essa cade ognor più in rovina. A destra di essa (2), entrando, è un locale coperto di cupola quadrangolare con abbaino: dal lato della porta ha due aperture di accesso, e due da quello della strada interna, murate tutte quante però, all’infuori di una. Era l’antico corpo di guardia. Al baluardo Genese, munito di garetta, sono due fuciliere nel fianco meridionale, e delle cannoniere a merloni (dello spessore di m. 4,65) nelle due fronti. Altra cannoniera (dello spessore però di m. 5,40) ed un’altra garetta si trovavano al fianco Perino (o opera Bona). La cortina sale ; e poi, dopo una guardiola, discende di bel nuovo (3), spezzandosi in parecchie angolosità che nelle piante veneziane non sono indicate. (*) Vedasi la tavola 6. (3) Collez. fotogr. n. 7t>2. (*) Collez. fotogr. n. 772.