354 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA (folcendone il pendìo ; a cavare ed allargare la fossa ; compire la controscarpa e la strada coperta ; ed erigere i cavalieri. I cunicoli semidiruti voleva si to-glicssero, lasciando alla banchetta soltanto quel po’ di terreno che bastasse per non denudare le fondamenta delle mura. Discorrendo quindi lui pure delle mortalissime „ imperfezioni alla Sabbionara ed allo Spirito Santo, speciali provvedimenti suggeriva a difesa del baluardo stesso della Sabbionara, e di bel nuovo proponeva la costruzione di quel mezzo baluardo agli arsenali, che, vagheggiato già dallo Scotti, venne qualche anno più tardi eseguito(1) ; mentre il baluardo di S. Spirito si sarebbe potuto acconciare, oltre che coll’aggiunta di un cavaliere, mediante “ un fianco sicuro che guardi tutta quella parte con un drito di orecchione, qual si congiungesse con la fabrica del sudetto torioncello „, (il vecchio torrioncello cioè di cui abbiamo già detto). — Essenziali mutamenti infine egli consigliava per il forte di S. Dimitri, di cui avrebbe voluto abbassato il livello (2). Mentre gli altri dettavano memoriali, c’era per fortuna chi modestamente si interessava altresì del reale proseguimento dei lavori alla fortezza. E il capitano Giovanni Bembo avea cavati ben 14446 passi cubi di fossa, tcrrapienato parte del baluardo del Gesù, l’attigua cortina verso il Vitturi e uno dei due vólti delle piazze basse al Martinengo, costruita la strada sino alla gola di questo, fabbricato in gran parte il nuovo cavaliere al Vitturi c proseguito quello al Martinengo cominciato nel 1591 (3), e tolti dagli orti interni 1227 passi cubi di terra per acconciare le parti danneggiate dalle pioggie. —. Di urgente non rimaneva quindi — a suo vedere (4) — null’altro che cavare 15 mila passi cubi di (') Sarà donque necessario tirar di fuori dalla fondamenta delti pilastri piantali dall'eccellentissimo Gri-mani per far arsenal, una meza fronte di belloardo, qual formando crechione dnlo, cl fianco venisse a diffónder la fronte con termine reale. Servirà ancora per empire tutto quel spaccio che ira detto belloardo, dredo gli arsenali sodetti resterà di terra, qual è l'islesso orecchione, et alli medesimi arsenali, quando pure si fabricheranno, et al porto insieme sarà di grandissimo aiuto in coprirlo et diffónderlo dalli siti di fuori, alzando cl ingrossando con doppio muro quel pocco di molo detto Mainiti con impirlo di terra a guisa di cassone per assicuramento di tutta quella parte che può essere et viene veduta. Sopra la piazza poi dì detto baluardo Sabionara, oltre il principalissimo cavaliere, farei, dove è il portello, un volto che coperto potesse servire alla uscita di esso, sopra il quale verso la cortina, per lotabil riparo di quella parte, farei uno cavallieroto che dominasse la piazza et che insieme col cavallier maggiore escludessero la piazza del bclloardolo talmente fuori della fortificazione che a questo modo si potesse dire di bavere assicurato questa parte >. (*) V. A. S. : Dispacci dei prov. da Candia : volumi in appendice : 30 settembre 1595. Si confronti del resto anche quanto dice un anonimo, il quale riporta il giudizio sfavorevole alle fortezze di Candia e di Canea di un ingegnere spagnuolo (V. M. C. : Ms. Donà, XXI, 4). (3) Cfr. V. A. S.: Dispacci dei prov. da Candia: 1 aprile 1592 ; nonché quanto abbiamo già accennato. (4) Per il provveditore Giustinian trattavasi invece di 17250 passi di terreno e 3818 di muro, per una spesa complessiva di 30 mila ducati (V. A. S. : Relazioni, LXX1X).— (Cfr. però V. A. S. : Dispacci dei prov. da Candia: 8 agosto 1593, ove Onorio Scotti segnala il bisogno di alzare i parapetti di altri 8 o 10 piedi, riducendoli alla grossezza di 5, e di profondare ed allargare ancora di 8 o 10 passi la fossa).