GRECI E ROMANI 137 Colla Tetrarchia dapprima, indi con la traslazione della capitale sul Bosforo, infine colla partizione dello stato nei due imperi, la flotta romana che nell’età precedente avea dai tre mari d’Italia guardato tutto il Mediterraneo, ed i cui ancoraggi fuori dell’Adriatico non s’erano mai stabilmente trasferiti più ad ovest di Forum Juli nella Narbo-nense (Fréjus), venne, a scopo politico e strategico, dislocata verso la periferia, tanto più che anche i Barbari s’erano, sia pur pirateggiando, fatti navigatori. Tale dispersione di forze marittime riuscì fatale, perchè, congiunta alla decadenza della marineria latina che data dal ili secolo, indebolì la difesa, fino allora valorosamente sostenuta, nel centro del Mediterraneo e per conseguenza espose più facilmente l’Italia alle ingiurie barbariche. Il lato nord-est dellTmpero, su cui i Germani tanto si erano accaniti e per il quale scenderanno infine alla volta del Tevere, risentirà notevolmente dalla diminuzione di forze navali nell’Adriatico, la cui utilità tante volte s’era addimostrata nelle precedenti lotte contro i Barbari. Infatti le legioni, mentre operavano sulle Alpi orientali, nell'illirico e sul Danubio, erano appoggiate dal naviglio, il quale, con centro in Ravenna, le soccorreva e teneva in perenne contatto con l’Italia e con la stessa capitale. Da necessità avea consigliato i due imperi a distribuire gli armati di terra e di mare sui punti che erano maggiormente colpiti. Ma ormai,