GRECI E ROMANI mente preparato al cimento, era manifesto che, essendo entrambi i Duumviri provvisti di forze navali, la decisione della gran contesa sarebbe avvenuta o nell’Adriatico o nell’ionio, fra Brindisi e Patrasso, ch’erano i due quartieri generali per i rispettivi comandi. Più numeroso era il naviglio orientale ma meno omogeneo. L’occidentale avea per capo Agrippa ed era memore della vittoria contro Sesto Pompeo; ma la sua situazione strategica non era felice, perchè, se il grosso delle sue forze era raccolto in Brindisi, esso rimaneva separato dalle squadre del Tirreno concentrate a Taranto. La flotta d’Antonio da Corcira (Corfù) avrebbe potuto incunearsi tra le forze del rivale; invece si ritrasse più ad Oriente nel seno am-bracio e così diede agio ad Agrippa d’iniziare con successo una serie d’operazioni combinate, secondo le quali, mentre una parte del naviglio latino scortava l’esercito di sbarco fino alla costa d’Epiro, Agrippa deludeva l’attenzione del nemico sul punto principale dell’azione, attaccandone le retrovie fra il Peloponneso ed Alessandria. L’inazione della flotta orientale, cui la posizione dell’avversaria aveva offerto un agevole programma d’attacco, riuscì fatale ad Antonio. Egli era doppiamente bloccato nel golfo d’Ambracia dalla flotta e dall’esercito di Ottaviano. Sul mare vigilava Agrippa; per terra riusciva arduo vettovagliare gli equipaggi e le milizie : perciò dovunque malcontenti, ribelli, disertori. Ormai la contesa 8. — (J. Cassj.