LA CINTA DI CANDIA
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     Però i lavori, anche se furono iniziati (b, procedettero certo un po’ a rilento : tanto che, di fronte ad una nuova minaccia del Turco, il Senato \ eneto, accondiscendendo ad una richiesta degli ambasciatori cretesi, stabiliva (11 ottobre 1471) di portare da 5 a 10 mila ducati l’annua spesa per la nuova fabbrica, onde accelerarne i lavori : non per questo però compromettendosi a contribuirvi direttamente, come gli ambasciatori, data la povertà della camera cretese, avrebbero desiderato. Di bel nuovo invece avvisava di voler mandare nell’ isola due ingegneri e due bombardieri, sia per le opere della nuova cinta, sia per i restauri di quella vecchia, • restauri ai quali — come vedemmo — da tempo si stava attendendo (2).
     Ma il 6 luglio 1472 il duca scrive a Venezia chiedendo i legnami necessari, che in Creta non si trovavano, e che il Senato crasi mostrato propenso a mandare egli stesso(3); e il 17 settembre 1472 torna a raccomandarsi alla Dominante sia per i legnami e le ferramenta stessi, sia per un sussidio pecuniario. E questa volta troviamo finalmente detto clic “ ai lavorerìi del boYgo eliam incessanteY se attende „ ; e dai frammenti sì di questa lettera come delle seguenti chiaro apparisce che si lavorava allora, sotto la direzione dell’ ingegnere Vettore, al cavamente delle fosse e ad una muraglia verso il mare (4) — che deve essere quella all’estremità nord-ovest dei borghi, a S. Spirito — ; mentre si facevano i preparativi per principiare un torrione “ veYSO S. Fvancesco „ , che crediamo non appartenesse alla cinta vecchia, bensì già a quella nuova, c fosse il bastione medesimo di cui diremo più avanti, situato al di sotto di quel celebre convento. — Assicurava il duca che, ultimate le vendemmie ed aumentato quindi il numero nelle angarìe, si sarebbe potuto proseguire più speditamente ancora; sempre che Venezia si fosse decisa a mandare il richiesto materiale ed a spedire nuovi fondi, essendo presto finiti i primi o mila ducati, che pare \ cnezia avesse direttamente mandato per i lavori della terra non meno che del borgo, visto clic la camera cretese trovavasi in deficit di 50 mila perperi       Le stesse cose
ripete una lettera del 2 ottobre, in cui si torna a parlare del muro e tOYe principiate da ladi verso la marina „ estraendo i sassi per la muraglia dalla viva roccia e cavando così al tempo stesso un buon fossato *■ \
   (*) Consta infatti che dal 1462 al 1471 i sol* nob:li contribuirono ben 22 mila ducati. (V. A. S. : Dispacci dei prov. da Candia : 25 gennaio 1568).
   (2) H. Noiret: Documents cit., pag. 515. — Cfr. pag. 110.
   (*) V. A. S. : Archivio del Duca, Missive.
   (4) « Et perchè, come a tuli è noto et preserlint a...
de Moliti, da la parie verso la marina non si possi fare fossi.... una moralia a la dretura fin a la marina de piere... calcina eliant grossa de terren, che una fortissima... continue et incessanter attendano. (Ibidem).
   (5) Ibidem.
   (°) Ibidem ; e lettere deli’ 8 e 20 ottob. e. (Cfr. pag. 111).