LA FORTEZZA DI SPINALONGA 587 recato in persona sul luogo, al tempo dei lavori, ben diversamente li avrebbe ordinati ; come, recandovisi ora, non si sarebbe limitato a proporre delle modificazioni, ma avrebbe inesorabilmente distrutto buona parte dell’ opera vecchia (1). Quanto invece alla deliberazione del Senato, Latino Orsini non celò tutto il proprio risentimento per quella risposta, anzi lasciò chiaramente intendere che, in seguito a ciò, si sarebbe ben guardato dal porre piede non solo a Spina-longa, ma ben anco a Retimo, la cui fortezza del monte era pure stata disegnata dal Pallavicini(2). Il provveditore Grimani poi, solidale coll’Orsini medesimo, scrisse a Venezia che avrebbe date bensì istruzioni per il proseguimento della cortina a mare, ma che, quanto alle altre parti, “ è necessario che Vordine sia dato da persone intendenti di fortezze del modo et loco : per esser cosa molto difficile poter rimediare all'offesa et al danno. Et per me non resto molto sodisfatto, senza ordine suo, che resti essequito in questa parte quello che ordinò il Zenese, et che ella ne resti mal servita, come è stata anco in molte altre cose ordinate da questo suo ministro : il che per debito mio non posso far di meno di dirglielo. Tuttavia la comandi: che a me basta un segno, di prestarle la debita obe-dientia ff. Mentre così magistrati ed ingegneri trovavano modo di bisticciarsi fra loro, i lavori procedevano a mala pena, specialmente nelle cortine di levante E, tanto per passare il tempo, il governatore Belloni compilava un elenco specificato di tutti i lavori eseguiti nella fortezza dal 20 giugno 1580 al 18 settembre 1584; seguito da altro elenco di tutte le opere in muratura ed in terrapieno che restavano ancora a compiersi(5). Il governatore generale poi, Gian Maria Martinengo, a sua volta scriveva a Venezia il 12 ottobre 1584, avvertendo che a Spinalonga occorrevano ancora 1483 passi di terra e 835 di muro; ed il capitano della guardia Filippo Pasqualigo trovava che si sarebbe potuto intanto ingannare il tempo coll’ampliare l’istmo alla Culatta del porto, onde impedire che il nemico eventualmente potesse tagliarlo e penetrare in quelle acque : c ciò si sarebbe ottenuto coll’allargare quella lingua da 40 a 100 passi “ et munir (!) V. A. S. : Dispacci dei prov. da Cattdia : luglio Relazioni, LXXXVII (Relazione del provveditore di 1584. Spinalonga Francesco da Molinl. (*) Ibidem : 3 luglio 1584. (5) V. A. S. : Dispacci dei prov. da Candia : 28 (3) Ìbidem: 15 settembre 1584 — Cfr. 15 ottobre settembre 1584. 1584. (G) Ibidem: 12 ottobre 1584. (t) Ibidem : 2 gennaio, 17 e 31 maggio 1585 —