GRECI E ROMANI 105 guirlo ed offrirgli battaglia decisiva o tornare in Italia a ristorarvi la potestà del Senato, varca la catena del Pindo e scende in Tessaglia, mentre altre legioni, raggiunta la Dalmazia per la via di terra, muovono a riunirsi con lui. Fa giornata di Farsaglia segna l’epilogo delle audacie e della superiorità strategica di Cesare. Il 9 agosto del 48 il vincitore conquistava il dominio del mondo romano. Ma ciò che appare meraviglioso si è ch’egli avea trionfato non soltanto dell’avversario ma delle stesse circostanze, perchè, senza un vero naviglio, operando contro un nemico signore dei mari, egli riusciva anzitutto ad impedire il blocco d’Italia, indi disperdeva in Occidente i migliori veterani di Pompeo, infine, tra i pericoli della crociera nemica, trasferiva due corpi d’esercito in Oriente, trasmutando la lotta da marittima in terrestre e conseguendo la vittoria decisiva in una sola battaglia. Mai il successo fu più pieno ed intiero, considerato in proporzione ai mezzi, in rapporto alle difficoltà ! Disfatto il partito repubblicano-conservatore, trucidato da Tolomeo Dionisio il suo capo, Cesare s’industriò, e non gli fu difficile, d’attrarre a sè gran parte delle milizie avversarie, mentre scio-glievasi la coalizione navale, perchè i singoli stati che la formavano richiamarono i propri contingenti. Il vincitore doveva però servirsi dello stesso mezzo, sia per impedire che la parte abbattuta risollevasse il capo, sia perchè il dovere lo costrin-